Anziani e caregiver, quando andare in vacanza non vuol dire abbandonare

Anche per chi assiste una persona anziana una breve vacanza non è solo un diritto, ma anche un bisogno. No ai sensi di colpa, dunque, soprattutto quando si dedica gran parte del proprio tempo per assistere amorevolmente in casa un anziano parzialmente o totalmente non autosufficiente. Perché un periodo di riposo significa anche poter rinfrescare e rinnovare preziose energie per assisterlo al meglio.
Ma quali sono le soluzioni per poter “staccare la spina” senza rinunciare alla serenità propria e a quella dell’anziano assistito? Ce ne sono diverse. Vediamole per ordine di impegno e gravità.
Per prima cosa, quando le condizioni lo permettono, si può optare per una vacanza insieme all’anziano stesso. Cercando magari il conforto di una casa in grado di ospitare la famiglia in uno dei tanti posti di villeggiatura che abbiano nelle vicinanze la possibilità di un eventuale ricovero in ospedale o semplicemente una veloce assistenza medica o infermieristica.
Se le condizioni della persona anziana sono più gravi si può optare per un cosiddetto “soggiorno di sollievo” in una RSA o in una residenza anziani meno specializzata, informandosi per tempo sulle condizioni economiche e residenziali che molte strutture di questo tipo offrono proprio per i soggiorni temporanei.
Se la persona non può essere spostata dalla propria abitazione e necessita di un’assistenza a tempo pieno si può optare per una badante caregiver che ne garantisca l’assistenza temporanea. Quasi tutte le grandi città hanno agenzie specializzate in questo tipo di lavoro temporaneo.

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