Anziani e diabete, le indicazioni della Endocrine Society

Aumenta l’aspettativa di vita, ma con questa aumentano anche i disagi della malattia e le necessità di risposte sempre più mirate. L’Endocrine Society, nel suo ultimo congresso negli Stati Uniti, affronta il tema del diabete degli anziani, indicando nuove linee guida. Anzitutto chiedendo più attenzione a questa patologia, che ha implicazioni e correlamenti con altre disfunzioni: dalla malattie coronariche ai disagi cognitivi.

Poi c’è il tema della semplificazione dei regimi terapeutici, che faciliterebbero molto l’aderenza alle terapie, sempre molto difficili nei soggetti anziani.

Infine una più accurata personalizzazione degli obiettivi glicemici di ognuno, la quale è in stretta correlazione sia con l’aderenza alle terapia, sia nel prevenire le complicanze nella gestione della malattia.

L’invecchiamento è uno degli aspetti determinanti nello sviluppo del diabete, e i grandi anziani associano a questa condizione una o più problematiche coesistenti, come disturbi cognitivi, malattie cardiovascolari, disturbi della vista e artrite reumatoide, che hanno molto impatto sulla capacità di autogestione della malattia.

Le principali raccomandazioni, dunque, sono l’intensificazione degli screening di controllo, che permetterebbero di identificare con più efficienza l’insorgere della patologia. Semplificare i regimi terapeutici e personalizzare gli obiettivi glicemici negli anziani con diabete e deterioramento cognitivo per migliorare l’aderenza alla terapia e prevenire le complicanze correlate al trattamento.

Minimizzare i rischi di ipoglicemie, che possono provocare cadute e fratture in soggetti già fragili. Prevedere visite oculistiche di controllo annuali e tenere monitorate pressione sanguigna e glicemia.