Anziani persi al supermercato

In uno scenario in cui gli anziani aumentano per le più alte aspettative di vita e tornano ad essere “protagonisti economici” come detentori di risparmio e redditi pensionistici in pieno periodo di crisi, il commercio di largo consumo rischia di rimanere tremendamente indietro.
Una recente ricerca Nielsen ne evidenzia i principali fattori critici: testi troppo piccoli sulle confezioni, mancanza di corsie specializzate, barriere architettoniche, non adeguatezza del servizio al cliente. Un problema che investe, in verticale, non solo il singolo supermercato, ma tutta la catena anche produttiva che riguarda l’assortimento dei prodotti e la loro disponibilità alla clientela.

Testi troppo piccoli sulle confezioni
Certo con tutto quello che per legge dev’essere scritto su una confezione, la leggibilità è un problema serio da affrontare. Un’attenzione particolare, tuttavia, potrebbe essere messa sulle caratteristiche nutrizionali e sulle tabelle dietetiche visto che, in tutto il mondo, non si fa che parlare del legame che corre tra la qualità e la quantità del cibo e la salute degli anziani. Un problema sanitario, oltre che di marketing e commercializzazione dei prodotti alimentari.

Mancanza di corsie e isole specializzate
L’inserimento di isole e corsie specializzate in prodotti di consumo per l’età matura faciliterebbe non poco l’esperienza della spesa dell’anziano, al momento costretto a riempire il carrello della spesa percorrendo per lungo e per largo le corsie “tradizionali” e con l’obbligo di fare anche un molta ginnastica, per guadagnare la confezione posta troppo in alto o troppo in basso sullo scaffale. Un assortimento selezionato di prodotti in un angolo ad hoc del negozio potrebbe risolvere il problema e potenzialmente far aumentare anche gli incassi.

Caos e barriere architettoniche
Anche se molti punti vendita sono “accessibili” dall’esterno, spesso i clienti in età matura sono scoraggiati dalle dimensioni dei corridoi e dall’assenza di piccoli spazi dove sedersi in caso di bisogno di un po’ di riposo. Ripensare alcuni di questi spazi potrebbe anche essere una sfida “creativa” per gli ingegneri della disposizione e del marketing consumer. Gli anziani, ad esempio, hanno di solito più tempo di fare provviste anche in giorni e orari diversi dalla massa dei consumatori, e allora perché non richiamarli con uno sconto solo per loro, o la disponibilità di prodotti freschi anche alternativi al fatidico fine settimana? E perché non mettergli a disposizione un piccolo spazio dove riprendere fiato in caso di bisogno?

Un minimo d’attenzione in più al servizio
Fidelizzare il cliente anziano non è poi così antieconomico, e allora, magari in alcuni giorni, perché non mettergli a disposizione del personale che trasporti la spesa fino al parcheggio dell’auto (magari questo più vicino all’ingresso) o che lo accompagni tra gli scaffali facendolo sentire meno solo e disorientato?