C’è un anziano al volante? Sentitevi (quasi) più sicuri

C’è sempre l’immagine dell’anziano al volante, magari col cappello in testa, che procede un po’ troppo distrattamente e rallenta il traffico, e ci sono anche le statistiche che ci dicono che dopo i 70 anni gli anziani hanno il 16% in più di rischio di essere coinvolti in un incidente stradale. Però, sempre statistiche alla mano, il 90% degli incidenti stradali non è causato da deficit delle funzioni motorie o cognitive, ma da atteggiamenti di personalità problematici, da comportamenti sociali non adeguati ed alla violazione consapevole del codice della strada. Cose che gli anziani di solito non fanno!
Un anziano alla guida non ha bisogno di dimostrare niente. Vuole solo non rinunciare alla propria autonomia e usa l’auto per svolgere commissioni, andare a trovare amici o parenti, recarsi dal medico o a fare un esame. E anche se può presentare nel 47% dei casi un deficit di riflessi, nel 24% una minore capacità di attenzione e nel 15% qualche difetto visivo, non lo fa certamente facendo le corse, azzardando sorpassi o con gli slalom nel traffico. Grazie al mantenimento di questa autonomia, inoltre, fa risparmiare soldi allo Stato, perché si mantiene in salute più a lungo, scivola meno nella depressione e nel bisogno di assistenza.
In Italia in questo momento 3 milioni di anziani over 70 (l’ottanta per cento uomini) sono alla guida, ma non aspettatevi di vederli sfrecciare a duecento all’ora sulla terza corsia autostradale. Stanno guidando sì, ma come abbiamo detto per bisogno, facendolo nel 60% dei casi su strade minori, poco trafficate, e per uno su cinque di loro percorrendo solo 40 chilometri alla settimana. Il restante 40% è probabilmente fatto di anziani che godono ancora di ottima salute e che hanno una padronanza di guida più che sufficiente.
Naturalmente per ogni anziano guidare non deve essere una sfida. Ecco allora alcune criticità e qualche consiglio su cui è utile riflettere.

Traffico intenso. Guidare in una situazione di traffico intenso non è facile nemmeno per i più abituati, ed è in questi casi che il calo dell’udito e della vista, una più limitata capacità di concentrazione e tempi di reazione meno rapidi possono metterci in pericolo. Il consiglio è allora quello di moderare la velocità, scegliere strade meno trafficate anche se si deve allungare un po’ il percorso, evitare gli orari di punta e scegliere di guidare solo di giorno.

Diminuzione della capacità motoria. Da anziani ci si affatica più velocemente e poi diminuisce la velocità e la mobilità degli arti. Dunque massima attenzione all’immettersi in tangenziali e autostrade (sguardo di sicurezza all’indietro), agli incroci (sguardo in entrambe le direzioni di marcia, e alle manovre di retromarcia.

Diminuzione dell’acutezza visiva e della capacità uditiva. Anche un sessantenne che ci vede bene, riguardo alla strada ha bisogno di tre volte più luce di un adolescente per raccogliere tutte le informazioni visive necessarie alla guida. Diventa inoltre più lento il passaggio tra luce e oscurità e gli abbagliamenti delle altre auto possono essere un problema da evitare. Dunque massima attenzione alla pulizia dei vetri (lunotto e fari) e degli occhiali, ed evitare di guidare con la nebbia.
Anche per chi ci sente normalmente, a una certa età diventa più difficile sentire i toni bassi e capire al volo la provenienza di un rumore: dunque doppia attenzione.

Tempi di reazione. Con l’anzianità aumentano i tempi di reazione e di risposta a un problmea improvviso, ma questo non vuol dire che vi siano delle reazioni sbagliate, che possono sopravvenire solo quando gli stimoli a reagire sono in rapidissima successione. Rispettare e nel caso anche allungare le distanze di sicurezza è dunque sempre preferibile. La strada bagnata è un altro fattore di pericolo per il maggior spazio di frenata. Dunque se possibile evitare di mettersi in viaggio con pioggia e neve. Inoltre attenzione ai farmaci: alcuni influiscono sulla capacità di guida e sui tempi di reazione.

C’è infine un fattore importante, che riguarda l’etica personale. Gli anziani si accorgono benissimo se la guida comincia a procurargli delle difficoltà. Hanno degli episodi, delle insicurezze, un istinto che gli dice quando è l’ora (coraggiosamente) di rinunciare spontaneamente alla guida della propria autovettura.