Chiedete alla nonna se sa cosa sia un’App

Chiedete alla nonna se sa cosa sia un’app. A meno che non si tratti di una nonna ‘tecnologica’, molto giovane o magari molto arzilla, la risposta sarà – nel migliore dei casi – simile a ‘Roba che c’entra coi telefonini?’; eppure sono tante le applicazioni per telefonini di ultima generazione create – o in lavorazione – dedicate al mondo dell’assistenza agli anziani.

Molte case produttrici stesse si sono impegnate per rendere l’utilizzo degli smartphone sempre più accessibile agli utenti anziani: schermi touch dotati di tasti più grandi, configurazioni più semplici ed intuitive dei vari sistemi operativi, guide sonore per ipovedenti.
Dove non arriva la progettazione alla fonte, spesso sopperiscono gli sviluppatori di applicazioni. Esistono infatti app di ogni tipo dedicate alla salute e alla cura degli utenti meno giovani, dall’agenda per regolare l’assunzione delle pillole – Pillboxie per Apple e Android (i due principali sistemi operativi dei cellulari di ultima generazione) Box per Android, agende digitali dotate di notifiche e segnali sonori – alla richiesta di soccorsi in caso di malore – come in un vero e proprio servizio di telesoccorso a portata di touch.

Una delle più recenti e interessanti novità è ad esempio Badaplus, un’app studiata per funzionare da ponte fra famiglie e badanti attraverso un sistema multilingue che permette di superare eventuali differenze linguistiche per costruire insieme l’agenda giornaliera dell’assistenza agli anziani, consultabile e modificabile da entrambe le parti in tempo reale.

Alcune applicazioni offrono agli anziani stessi la possibilità di stendere un diario delle loro giornate, corredato di sintomi, malori e sensazioni fisiche, da poter poi sottoporre al proprio medico per aiutarlo a tracciare un quadro preciso dell’andamento della loro salute o degli effetti di eventuali nuove terapie – My Pain Diary – mentre altre ancora – come Big Launcher – consentono agli anziani di modificare l’interfaccia stessa del telefono visualizzando tasti più grandi e, in alcuni casi, anche di lanciare segnali di SOS in caso di emergenza.

Da non dimenticare anche l’importanza dei tanti videogiochi disponibili, scientificamente dimostrata nella prevenzione e il rallentamento di malattie come demenza e Alzheimer, alla stregua di una vera e propria fisioterapia per il cervello; fra le varie app ricreative segnaliamo Luminosity, una sorta di ‘Brain Training’ studiato e realizzato appositamente per questo scopo. [LB]