Gli anziani colpiti da più patologie assorbono più del 70% delle risorse

Nell’ambito del Patto della Salute, un piano nazionale della cronicità è da tempo sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. E i malati cronici e multipatologie sono in prima linea.
Si voglio potenziare le cure domiciliari e diminuire i rivoveri ospedalieri per i pazienti colpiti da malattie croniche. Patologie che crescono progressivamente, tanto da assorbire il 70-80% delle risorse sanitarie disponibili in tutti i paesi avanzati e con la previsione che nel 2020 le multipatologie croniche rappresenteranno l’80% di tutte le malattie.
Parliamo di malattie renali, artrite reumatoide, Crohn e rettocoliti ulcerose, insufficienza cardiaca, Parkinson e demenze, insufficienza respiratoria e malattie endocrine.
Per vincere la sfida contro queste “epidemie” prossime venture sarà sempre più necessario coinvolgere tutto le componenti dei percorsi di cura, puntando a una maggiore efficienza dei sistemi e migliorando la qualità della vita dell’individuo e della famiglia che si trova ad assisterlo.
La domanda di servizi sanitari per soggetti anziani con patologie croniche è diventata negli anni sempre più alta. Si calcola che quasi un terzo delle visite generiche e di quelle specialistiche riguardi una popolazione multicronica e di queste un ulteriore 30% rivolto a persone con malattie croniche gravi.
Nel 2010, anno delle ultime statistiche consolidate, la spesa per i ricoveri ospedalieri è stata attribuita per il 51% alla fascia di età over 65, che ha assorbito anche il 60% dell’intera spesa farmaceutica. Tanto che la spesa pro-capite per un assistito con più di 65 anni è ben 11 volte superiore a quella per un trentenne.