Il welfare al tempo della crisi. Anziani e disabili, nuovi modelli assistenziali e solidaristici

L’auditorium de La Nazione ha ospitato lo scorso 12 novembre un interessante convegno sul mondo degli anziani e dei disabili dal titolo “Il welfare al tempo della crisi”. Lo promuove l’Associazione Residenze Sanitarie Assistenziali (Arsa) per aprire un confronto sui temi della non autosufficienza e della disabilità in Toscana, nell’intento di tracciare uno scenario futuro che tenga conto dei bisogni crescenti e delle risorse limitate.
Nonostante il positivo impegno della Regione e del Comune di Firenze – rappresentate al convegno dalla Vicepresidente della Regione Stefania Saccardi e dall’assessore al welfare del Comune Sara Funaro – e la quantità di prestazioni erogate a vario titolo, l’invecchiamento della popolazione e il fabbisogno sempre in crescita delle prestazioni socioassistenziali,assieme al gran numero di anziani soli e di famiglie monopersonali, impongono una riflessione a tutto tondo, che coinvolga soggetti pubblici e privati, compresi il volontariato e il terzo settore.
Già oggi l’uso delle risorse è così intensivo da determinare un’insufficienza di risposte assistenziali, in particolar modo nelle residenze sanitarie assistenziali, dove non sempre è riconosciuto il diritto alla prestazione rispetto al bisogno.
Anche guardando con favore alle sperimentazioni previste dalla Regione e promosse anche dal Comune di Firenze, occorre dunque ripensare sia il rapporto tra spesa sanitaria e sociale, sia un nuovo modello di flessibilità relativa all’accoglienza residenziale e semiresidenziale, anche sul fronte delle dimissioni ospedaliere degli anziani e della rete territoriale di presa in carico del cittadino a supporto del servizio sanitario.
In questo scenario si inseriscono ad esempio alcune implementazioni che, senza produrre costi aggiuntivi, consentirebbero una maggiore efficacia e un’ulteriore tutela del cittadino. Tra queste vi sono la libera scelta della residenza sanitaria assistenziale, un sistema di voucher utilizzabili in modo estensivo su tutta la rete di strutture e servizi accreditati. Anche il favorire l’aggregazione e la vita comune dei soggetti anziani in piccole e medie comunità familiari, anche autorganizzate, potrebbe portare benefini in termini di economie di scala sul fronte dell’assistenza familiare e domestica, così come le residenze sanitarie esistenze, così diffuse sul territorio potrebbero vedere un’integrazione del proprio lavoro quotidiano anche assolvendo compiti di presidi sociosanitari di territorio.