Il welfare familiare non ce la fa. Il 76% delle famiglie con anziani, anche non autosufficienti, rinuncia a cure e servizi essenziali.

La struttura del welfare familiare sta cominciando in Italia a mostrare grandi squilibri. Il peso economico di assistenza e servizi essenziali diventa sempre più gravoso per tante famiglie che non possono permetterseli.
L’allarme criticità è proprio quello dell’assistenza agli anziani e ai non autosufficienti, con un tasso medio che supera il 76%, con il paradosso di un’incidenza delle spese di welfare in proporzione al reddito che insiste per un 19% nelle famiglie economicamente più deboli e solo di un 14,7 per le famiglie più agiate.
E’ questo il dato più allarmante che emerge dalla prima edizione dell’Osservatorio sul bilancio di welfare delle famiglie italiane, presentato ieri alla Camera dei Deputati – alla presenza di partiti politici, accademici e rappresentanti del mondo delle imprese – dalla società MBS Consulting, primaria azienda di consulenza aziendale specializzata nei settori assicurativo, bancario e industriale.
Più in generale l’analisi evidenzia come oltre il 36% delle famiglie italiane ha rinunciato almeno ad una prestazione essenziale, cifra che si alza fino quasi al 60% nel caso di famiglie economicamente molto deboli.
A farne le spese sono, oltre agli anziani, i figli con una forbice che va dal 41 al 54 per cento, l’istruzione con il 35/57 per cento e cultura e tempo libero con il 33/50 per cento.