La badante? La pensione non basta quasi mai a coprirne le spese

Una recente analisi economica afferma che, senza altri redditi oltre la pensione, permettersi una badante “regolare” convivente h24 è possibile solo per un anziano su dieci. Per tutti gli altri la pensione arriva a coprire un numero ridotto di ore, anche quando si vive ancora in coppia.

Cifre che finiscono con l’alimentare – con le solite differenze tra nord e sud del Paese – il ricorso al lavoro sommerso proprio in questo delicatissimo settore.  Le cui stime sono di 1,2 milioni di lavoratori irregolari contro i quasi 900.000 assunti regolarmente.

Quasi il 70% degli anziani infatti ha un reddito complessivo che non supera i ventimila euro all’anno, nel quale devono rientrare oltre alle tassazioni anche tutte le spese relative ad utenze, cibo, abbigliamento e altri consumi, anche considerando che la maggior parte degli anziani è riuscita ad acquistare una casa di proprietà in cui vivere. La media dei consumi calcolata dall’Istat e che riguarda gli anziani che vivono da soli e che hanno compiuto i 65 anni è infatti di poco più di 1300 euro al mese.

Il costo previsto dal contratto collettivo nazionale per la persona badante convivente che lavora 54 ore a settimana, ammonta invece a poco meno di 15.000 euro fra stipendio e contributi.

Fortunatamente non tutti gli anziani vivono soli, ma anche nel caso di una coppia di anziani over 65 le cifre rese disponibili dalle pensioni, anche se raddoppiate non risolvono il problema. Pur non essendo poveri nel senso assoluto del termine, fanno comunque fatica ad affrontare con la sola pensione le spese di un’assistenza adeguata. Anche l’indennità di accompagnamento, difficile da ottenere nella sua completezza e riservata a persone gravemente non autosufficienti, non riesce, coi suoi 6214 euro all’anno a dimostrarsi sufficiente.

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