“La buona cura”, una ricerca-intervento per migliorare l’assistenza nelle Rsa

Un’assistenza migliore e sempre più adeguata ai bisogni crescenti determinati dall’invecchiamento della popolazione, la creazione di una nuova cultura dell’assistenza, che impronti la progettazione, la gestione la qualità dei servizi. E’ questo il senso del progetto “Persona – La buona cura”, avviato nel 2015, e che prosegue ora con interventi formativi destinati a circa 500 operatori di 10 Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) della Toscana. La prosecuzione del progetto, finanziata con 40.000 euro, è stata approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta, con una delibera proposta dall’assessore al welfare e al diritto alla salute Stefania Saccardi.
“La popolazione invecchia sempre di più, e la Toscana è una delle regioni più “vecchie” – dice Stefania Saccardi – Questo è un buon segno, perché significa che nella nostra regione si vive bene. Però, più la vita si allunga, più le persone hanno bisogno di assistenza. Noi vogliamo che questa assistenza sia sempre più qualificata e rispondente agli effettivi bisogni dei nostri anziani. Per questo abbiamo messo in piedi il progetto “Persona – La buona cura”, e dopo una prima sperimentazione vogliamo portarlo avanti, per formare operatori che siano in grado di assistere al meglio gli anziani ospitati nelle nostre Rsa”.
La prima parte del progetto era stata messa a punto dal Centro di riferimento regionale sulle criticità relazionali (CRCR) e dal Centro regionale per la gestione del rischio clinico e sicurezza del paziente (CRGRC) e aveva interessato 4 Rsa. Per la sua prosecuzione, sono entrati in campo anche Agenzia Regionale di Sanità (ARS) e Associazione italiana malattia di Alzheimer (AIMA) e l’intervento è stato allargato a 10 Rsa pubbliche. Tra gli obiettivi del progetto, sostenere la crescita di professioni in grado di leggere, dare risposte e accompagnare i cittadini nei loro bisogni; promuovere, in collaborazione con gli Atenei toscani e le altre agenzie formative della regione, percorsi di formazione permanente per le diverse professioni; formare gli operatori sulle buone pratiche per la sicurezza delle cure, l’ergonomia degli ambienti di lavoro e di vita, la partecipazione delle persone assistite e il sistema di relazioni.
Il progetto “Persona – La buona cura” servirà anche a sviluppare iniziative di miglioramento della qualità e sicurezza delle cure, individuando aree di rischio specifiche (es. infezioni, deterioramento clinico), gruppi omogenei di persone assistite (es. malati cronici, soggetti fragili) o tipologie di intervento (es. modelli di management assistenziali, nuove tecnologie, progetti di partecipazione della comunità) su cui costruire network di strutture e/o professionisti interessati a collaborare.
Il progetto coinvolgerà circa 500 operatori delle seguenti professionalità: OSS/OSA (Operatore socio sanitario/Operatore socio assistenziale), animatori di comunità, terpaisti della riabilitazione, educatori professionali, fisioterapisti, infermieri professionali, personale medico. Dieci le Rsa pubbliche coinvolte, equamente distribuite sul territorio regionale, che verranno selezionate da un apposito gruppo di lavoro con criteri concordati.
(Regione Toscana)