Occhio ai chili di troppo, il cervello invecchia prima

Obesità e chili di troppo, l’allarme è anche per l’invecchiamento del cervello. Lo sostiene uno studio appena pubblicato sulla rivista Neurobiology of Aging da alcuni scenziati dell’Università di Cambridge. Lo studio si è concentrato sui tessuti – denominati sostanza bianca – che assicurano il collegamento con le diverse aree del cervello e la trasmissione di informazioni, scoprendo dati anche quantitativi: il cervello di un cinquantenne obeso è come quello di un sessantenne di peso normale.
Un’anzianità di dieci anni in più rispetto alla normale riduzione e decadimento provocata dall’età, anche se non è ancora chiaro e resta da capire il perché di questa accelerazione dell’invecchiamento legata ai chili di troppo. Soprattutto per stabilire se è proprio l’obesità a determinare questi cambiamenti cerebrali o se invece il sovrappeso è catalogabile come una conseguenza.
Lo studio ha interessato diverse centinaia di persone, con età compresa tra i 20 e gli ultraottantenni, valuntando l’impatto dell’obesità nelle diverse età e con diverse condizioni di grassezza, ma in tutti i casi è stata confermata la riduzione della sostanza bianca dei sovrappeso rispetto alle persone più snelle. Un fenomeno evidente, anche nel mantenimento delle attività cognitive, soprattutto in quella classe di individui, ancora di mezza età, che però si avvicinano all’età anziana.
La ricerca, che continuerà, dovrà valutare in futuro se per arrestare il fenomeno dell’accelerazione dell’invecchiamento cerebrale, aiuterà o basterà perdere i chili di troppo.