Anziani over 80 in ospedale, uno su due ha problemi cognitivi

Nessun allarme, ma per i grandi anziani l’ospedale è un problema. Di disorientamento, cognitivo, e in molti casi anche di perdita d’autonomia al momento della dimissione. Secondo le statistiche diffuse all’ultimo congresso della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, solo il 44 per cento dei grandi anziani non mostra al momento e durante il ricovero nessun problema a livello cerebrale. Tutti gli altri, a vari gradi, dimostrano un problema cognitivo scaturito dal ricovero stesso: il 24 per cento circa solo di leve livello, il 12 % associato a una demenza e il 9% con episodi di “delirium” ovvero di grande e totale spaesamento.

Tra le cause si evidenziano i lunghi ricoveri, che privano l’anziano della coscienza e della memoria domestica, un maggior isolamento delle relazioni e degli affetti dell’ambiente di casa, le difficoltà dovute al sonno e le routine non sempre tranquille di cure e terapie.Per farvi fronte, da tempo c’è “l’Hospital Elder Life Program (HELP), che include specifici interventi e pratiche per il riorientamento nel tempo e nello spazio, il mantenimento di una buona idratazione, un ridotto uso di farmaci psicoattivi, la precoce mobilizzazione e una buona igiene del sonno”, dicono i geriatri. Un approccio non farmacologico che, stando alle evidenze studiate, può ridurre anche del 65% queste problematiche.