Come trovare una badante?
Nella ricerca di una badante (o assistente familiare) possono aiutarci i Centri per l’impiego, Punti d’ascolto Caritas, Parrocchie, Associazioni di Volontariato, Sindacato Pensionati ed altri che a titolo privato comunicano nominativi di persone che forniscono assistenza alla persona al domicilio.
La giunta Regionale Toscana ha inoltre approvato la delibera n. 890 del 20/10/2014 con la quale promuove la realizzazione di azioni sperimentali a sostegno temporaneo alla famiglia e all’anziano in situazioni emergenziali di difficoltà e fragilità attraverso l’istituzione di  un numero verde regionale dedicato appunto alla ricerca della badante.

Come assumerla e quanto costa?
In base alla Legge Regionale 82/09, le badanti possono essere accreditate a garanzia della qualità delle loro prestazioni. Presso alcuni comuni e Centri per l’Impiego possono essere consultati i registri. Per evitare rischi e problemi è sempre meglio regolarizzare la badante. Meglio se con un rapporto diretto (ci sono casi di intermediari o pseudo tali che chiedono tariffe a chi le utilizza e alla badante stessa). I costi, per 54 ore settimanali, si attestano attorno ai 1300-1400 euro mensili, ripartiti tra paga base, tredicesima, contributi e altri accessori. Al link qui sotto c’è copia del contratto nazionale di lavoro valido fino al 2016, con i diritti e i doveri per la badante.

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Fate inoltre attenzione ai “costi nascosti” nell’assistere un anziano in casa: qui un focus dedicato al tema

Ho diritto a un aiuto per le spese?
La delibera n. 890 del 20/10/2014 sul progetto Pronto Badante prevede, oltre all’istituzione del numero verde per la ricerca, anch e l’erogazione di buoni lavoro (voucher) destinati ad integrare il compenso della stessa per un periodo di tempo limitato. Sia nel caso di assunzione di una badante, sia nei casi in cui un componente della famiglia intenda occuparsi direttamente dell’assistenza di un proprio caro (rinunciando magari al lavoro) è anche previsto un assegno da parte dell’Asl. La pratica per il riconoscimento si avvia presso i PuntoInsieme, e la compartecipazione alle spese – come per gli altri servizi erogati – dipende dal livello di reddito-isee del solo assistito e dalle disponibilità di una lista d’attesa locale.

Ho già l’indennità di accompagnamento, ho diritto anche a un aiuto economico in più?
Sì. Il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento non preclude il godimento di altri servizi gratuiti o a parziale contributo, in base al solo reddito-isee dell’assistito nel quale non è calcolata l’indennità di accompagnamento. Questo diritto è escluso solo nel caso si usufruisca di un’assistenza residenziale (centro diurno o RSA) in modo permanente a carico del servizio pubblico. In questo caso nella composizione del reddito-isee è calcolata anche l’indennità percepita e il reddito dei familiari in linea diretta.

C’è un contratto nazionale di lavoro di riferimento?

Sì, la normativa fa riferimento al contratto di lavoro domestico 2013-2016 (scarica in pdf)
le forme di assunzione che riguardano l’assistenza agli anziani sono tre. Il livello B super, profilo a: assistenza a persone autosufficienti. Svolge mansioni di assistenza a persone (anziani o bambini) autosufficienti, ivi comprese, se richieste le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti. Il livello C super, profilo a: assistente a persone non autosufficienti (non formato). Svolge mansioni di assistenza a persone non autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze di vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti. Il livello D super, profilo a: assistente a persone non autosufficienti (formato). Svolge mansioni di assistenza a persone non autosufficienti, ivi comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze di vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti.
Nota Bene: la formazione del personale, dove prevista per attribuzione della qualifica, si intende conseguita quando il lavoratore sia in possesso di diploma specifico nel campo oggetto della propria mansione, conseguito in Italia o all’estero (purché equipollente) o con corsi di formazione aventi la durata minima prevista dalla legislazione regionale e comunque non inferiore a 500 ore.

Qual è la distinzione tra autosufficienza e non autosufficienza?

Per persona autosufficiente si intende una persona in grado di compiere le più importanti attività relative alla cura della propria persona ed alla vita di relazione.

Quali e quanti diritti ha la badante?

Trattandosi di personale assunto, la badante gode dei diritti di tutti gli altri lavoratori. Ferie retribuite, giorni di riposo settimanale, permessi retribuiti e non retribuiti, congedo per malattia, lutto, matrimonio, gravidanze, nascita di un figlio, etc.
Per i lavoratori conviventi, inoltre, tutti i giorni di ferie e di permesso retribuito, trascorsi fuori dall’abitazione dell’assistito, prevedono un supplemento “vitto e alloggio” quantificato dalle normative.
La settimana lavorativa, inoltre, comprende 56 ore di lavoro su sei giorni lavorativi. Le ore in più eventualmente effettuate devono essere concordate con il lavoratore e prevedono una retribuzione come lavoro straordinario, con maggiorazioni secondo i casi (lavoro festivo o notturno) che vanno dal 25 al 60% della tariffa prevista.

leggi anche e scarica un estratto di “Vorrei morire, ma solo per far dispetto alla badante