I vecchi cambiano, ma sui vaccini sono indietro

Il dato lo danno le statistiche: nonostante la gratuità solo poco più del cinquanta per cento degli over 65 italiani si vaccina, contro il settantacinque per cento degli inglesi, ad esempio. La remora è di vecchia data e riguarda in parte il vivere la condizione della vecchiaia come inelluttabile e passiva, all’insegna di di remissività e persino con un po’ di depressione; dall’altra parte, invece, informazione scorretta e allarmistica, associata ad attori della sanità pubblica che potrebbero efficientare molto di più il sistema delle coperture vaccinali contrastando la disinformazione e sfatando tanti pregiudizi.
Perché è un dato di fatto che prevenire l’insorgere delle malattie che più da vicino riguardano il mondo over, il più a rischio per le malattie infettive come influenza, polmonite pneumococcica, herpes zoster e altre complicanze, significa anche una maggiore attesa di salute e una migliore qualità della vita.
A fare il punto è un recente convegno, tenuto a Milano nei giorni scorsi e promosso da Italia Longeva coinvolgendo associazioni di medici di medicina generale e altri protagonisti della sanità. Una riflessione che ha riguardato i diversi aspetti della prevenzione vaccinale per un invecchiamento in salute: statistiche, informazione e disinformazione, aspetti sociali e della comunicazione, compreso il ruolo dei mass media.
Un dato curioso, tra i tanti emersi nella discussione, è un radicale cambiamento sociale degli anziani di oggi. Quelli che si affacciano ora oltre la soglia dei 65 anni, sono persone del tutto attive (molti quelli ancora al lavoro) nate nel dopoguerra o agli albori del primo boom economico e dunque provenienti da una cultura di partecipazione sia alle lotte sociali del secolo appena passato – come femminismo e “rivoluzione” giovanile – sia all’evoluzione sociale dei progressi nel campo dell’informazione, del digitale, di internet.
Una condizione che dovrebbe rendere più semplice, a tutti i livelli di responsabilità, far passare corretti messaggi di prevenzione e promozione della salute degli anziani di oggi e del futuro.