Istat: senza l’aiuto dei pensionati una famiglia su cinque sarebbe in povertà

La pensione del nonno o della nonna è un contributo essenziale per mantenere una famiglia su cinque sopra la soglia di povertà. Lo dice l’Istat nel rapporto 2016-17 sulle “Condizioni di vita dei pensionati”.

Anzitutto le cifre: in Italia ci sono 12 milioni di famiglie nelle quali uno o più membri sono pensionati e, di queste, nel 22,7% dei casi la pensione è l’unica fonte di reddito presente.

Diminuisce, in generale, anche la forbice che prima divideva le famiglie con redditi da lavoro e queste nuove: era di duemila euro agli inizi del 2013 e si sta assestando sotto i mille euro già dal 2016.

I pensionati italiani sono 16 milioni (-23mila rispetto al 2016, -738mila rispetto al 2008) e percepiscono in media un reddito pensionistico lordo di 17.886 euro (+306 euro sull’anno precedente). Le donne sono il 52,5% e ricevono in media importi annui di quasi 6.000 euro più bassi di quelli degli uomini.

In termini di importi medi, le differenze di genere rimangono marcate anche se in riduzione: per le pensioni di vecchiaia +72,6% a favore degli uomini nel 2005, +62,1% nel 2016, +60% nel 2017).

Continuano ad ampliarsi le differenze territoriali: l’importo medio delle pensioni nel Nord-est è del 20,7% più alto di quello nel Mezzogiorno (18,2% nel 2016, 8,8% nel 1983, primo anno per cui i dati sono disponibili).

Sia i dati del 2016 sia il 2017 confermano alcune tendenze in atto da alcuni anni: la progressiva diminuzione dei pensionati e dei percettori di pensione che risultano occupati, la riduzione del divario reddituale e, appunto, il relativo miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie con pensionati rispetto a quelle senza.

Ne consegue che l’assegno pensionistico è rimasto in sempre più famiglie un argine che consente di scongiurare il rischio di finire in povertà. Un dato allarmante, soprattutto alla luce delle difficoltà a mantenere le più generali spese di welfare ai livelli degli anni precedenti.