Nonne e nonni da festeggiare, il loro lavoro per le famiglie vale più di duemila euro al mese

Dal 2005 si festeggia la giornata dei nonni, un consistente esercito di dodici milioni e mezzo di persone che – secondo le statistiche – si fanno in quattro per aiutare figli e nipoti (per non parlare del volontariato sociale) ad avere condizioni di vita migliori.
Dal momento che per oltre l’80% vivono a meno di sedici chilometri dal resto della famiglia hanno sempre di più la responsabilità di accudire i nipoti, permettere ai figli di rimanere nel mercato del lavoro e fare carriera, far trovare un piatto pronto in tavola e anche molto altro, come ad esempio fare da insegnanti di ripetizione e sostegno o addirittura fare da consulenti psicologici quando qualcosa non va.

Tanto lavoro, se fosse retribuito, varrebbe più di duemila euro al mese, che vanno dai 55 euro all’ora di un cuoco a domicilio, i 30 di un insegnante, i 45 di un autista, i 20 di un operaio tuttofare o i 15 di una colf.

Per non parlare poi di quando sono proprio i nonni a dare una mano economica alla famiglia. Più di un anziano su tre, nonostante percepisca una pensione misera di poco più di 700 euro, mette mano ai propri risparmi per aiutare il proprio nucleo familiare “allargato” facendo la spesa, pagando le bollette, persino contribuendo in modo sistematico al mutuo della casa da pagare.

I nonni, insomma, sono il nostro welfare. Decine di statistiche sui giornali e in tv ne decantano ogni anno e in modo sempre nuovo gli effetti benefici nell’averli vicini e coinvolti nel ménage familiare. Ma a proposito di welfare quello che le statistiche dei giorni di festa talvolta si dimenticano di dire è che tra questi dodici milioni e mezzo di benefattori non mancano i soggetti fragili, ammalati e disabili, i quali – nel welfare che non arriva mai a coprirne per intero le esigenze – impegna le famiglie e in molti casi anche in modo significativo. Tra gli over 65 la fragilità riguarda un anziano su cinque, mentre dopo gli ottanta si va oltre la metà: bisogni assistenziali, patologie, solitudine sociale.

Nella giornata delle statistiche tutte positive e nell’allegria della giornata celebrativa, occorrerebbe ricordare anche questo, soprattutto a livello pubblico e legislativo.