Sbarazzarsi della paura coronavirus una volta per tutte

Tra le tante incertezze e l’enorme confusione mediatica, il coronavirus rischia di diventare una minaccia maggiore di quel che è realmente per i più esposti: gli anziani.
Non tanto per il rischio contagio, che non fa differenza d’età, ma perché la fragilità dell’anziano è una probabilità in più per sviluppare un’infezione grave. Per questo, senza lasciarsi prendere dal panico, è essenziale che gli anziani e, nel caso, chi se ne prende cura, facciano un po’ più di attenzione alle misure di prevenzione diffuse dalle autorità sanitarie e alla cura di se stessi.
A queste cautele, valide per tutta la popolazione, si aggiungono quelle consigliate dalla Società di Gerontologia e Geriatria.
Anzitutto è utile osservare uno stile di alimentazione più corretto, dal momento che molti anziani, sia per ragioni di patologie croniche – in particolare quelle che riguardano cuore e polmoni – sia per abitudini, sedentarietà e stili di vita poco attenti hanno forti tendenze a mangiare meno del loro fabbisogno, privilegiando diete monotone, ricche magari di grassi e zuccheri ma povere di nutrienti.
Prestare più attenzione a nuovi segni di malessere, come dolori muscolari o sintomi di maggiore affaticamento. Segnali non sempre facili da diagnosticare per il medico nei molti casi di anziani già affetti da patologie come scompenso cardiaco, broncopneumopatie, diabete ed altre cronicità.
Evitare di prendere freddo, per un anziano, è tutt’altro che una banalità. Dunque è necessario aggiungere questa precauzione a quelle già consigliate per tutti, come una corretta e maggiore igiene delle mani e il non portarle alla bocca o agli occhi.
Infine una maggiore pulizia della casa e degli ambienti dove si soggiorna, con prodotti disinfettanti specifici e tenendola ben arieggiata, evitando il sovraffollamento della stanza in caso di visite e, anzi, limitando per quanto possibile visite e contatti con persone esterne allo stretto necessario.
Ultimo, ma non meno importante, è avvertire telefonicamente il medico curante in caso di sintomi o malessere sospetti, senza recarsi in ambulatorio o in pronto soccorso se il problema è gestibile con un po’ di buon senso.
E a proposito di buon senso, è il caso di aggiungere che sarà utile una particolare e maggiore attenzione agli anziani che vivono un particolare momento di fragilità, come la variazione di una terapia farmacologica importante o la convalescenza che segue un intervento, anche se di piccola entità.
Sempre in tema di buon senso è consigliabile cercare di mantenersi in uno stato di serenità. Tanti anziani, ad esempio, sono forti consumatori della confusione di notizie e pareri discordanti – politici come, purtroppo, scientifici – che si inseguono a cascata giorno e notte in tv come sui giornali, e che rendono non solo impossibile farsi un’opinione chiara, ma al contrario stimolano ansie non del tutto ragionevoli e certamente non salutari.