Verso una sharing economy delle badanti

Tra i dati che riguardano il lavoro delle badanti comincia ad emergere, al di là della piaga del sommerso e del lavoro nero, anche una tendenza che appartiene alla “modernità”. Sono sempre di più, infatti, le badanti che per costruire uno stipendio accettabile a fine mese (la media è di tredicimila euro all’anno) sommano più contratti part-time nell’ambito di un piccolo territorio, paese o addirittura quartiere cittadino o condominio.

Si tratta di una forma di sharing economy – la badante condivisa tra più anziani e famiglie – dovuta a due fattori. Il primo è il crescere della povertà degli anziani, i quali con le pensioni disponibili non sempre possono permettersi una badante in servizio giorno e notte nella propria abitazione e quindi cercano di risolvere con l’aiuto della famiglia solo il minimo proprio indispensabile. Il secondo è che, nel percorso della propria fragilità, ci sono anziani che agli inizi presentano la necessità di un’assistenza più leggera. Magari un aiuto nella preparazione dei pasti, un aiuto nelle routine quotidiane della propria pulizia o nel vestirsi, oppure semplicemente un po’ di compagnia.

Così in alcuni piccoli centri del Nord Italia, la zona in cui si concentra il massimo del lavoro delle badanti, è nato spontaneamente il ricorso al part time: qualche ora al mattino per aiutare un vecchietto, poi un paio d’ore a pranzo per una coppia di anziani e infine pomeriggio e serata in casa di altri anziani. Nel bolognese, la badante condivisa, sta vivendo una sperimentazione “condominiale”. In alcune zone popolari di un tempo, i cui condomini negli anni si sono riempiti di anziani, si sperimentano i servizi della badante equiparandoli a quelli condominiali di pulizia e manutenzione. Ogni condomino paga la sua quota in base ai bisogni e ne usufruisce secondo una specie di tabella millesimale. La badante è proprio assunta dal condominio, il cui amministratore si incarica di tenerla in regola come succede nelle famiglie. In questo mondo variegato di esperienze non mancano casi in cui le badanti condivise sono più di una, con diverse specializzazioni: pulizie, assistenza e addirittura animazione. Dal momento che anche in un condominio possono esserci spazi comuni e una socializzazione che fa sentire meno soli e più seguiti (e dunque meno fragili) questi anziani.
Quel che è certo è che a queste evoluzioni e trasformazioni spontanee del mercato del lavoro domestico di assistenza e aiuto, si dovrebbe prestare molta attenzione anche da parte dei servizi offerti e garantiti dalle istituzioni. In un panorama di mancanza di cronica mancanza di risorse e incapacità di coprire tutte le esigenze necessarie, questo meccanismo potrebbe nascondere una interessante economia di scala e dunque anche una parte della soluzione.