L’Unità di Valutazione Multidisciplinare, attivata dai PuntoInsieme, elabora per ogni richiesta un Piano di Assistenza Personalizzato (PAP) specifico, sulla base delle indicazioni dei questionari indicati alla pagina Valutazione della gravità.

Il PAP può prevedere:

ASSISTENZA DOMICILIARE
Si tratta di un aiuto domestico, con funzioni di compagnia e controllo del non autosufficiente e supporto alle normali attività personali o domestiche: igiene quotidiana e cura della persona, assunzione corretta dei pasti, pulizia ed ordine degli ambienti.

ASSISTENZA INFERMIERISTICA DOMICILIARE
Si tratta della presenza, per alcune ore la settimana o in particolari momenti della giornata, di un infermiere professionale utile a gestire le piccole necessità sanitarie: assunzione di farmaci complessi, gestione sondini, controllo dello stato di salute e di parametri (es. glicemia) del paziente.

VOUCHER PER PRESTAZIONI SOCIOSANITARIE
E’ un aiuto economico riconosciuto come contributo al pagamento di una badante, come rimborso per le attività assistenziali di una persona di famiglia che rinuncia al proprio lavoro per assistere il proprio caro, o per altre prestazioni, come ad esempio un’attività di fisioterapia o riabilitazione.

CENTRO DIURNO
E’ il diritto di accesso a un centro diurno specializzato, dove l’anziano non autosufficiente può ricevere durante l’intera giornata tutte le prestazioni di protezione e controllo e di animazione e terapie relazionali necessarie al mantenimento e se possibile al miglioramento delle proprie capacità residue.

RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE
E’ il diritto di accesso, per un periodo di sollievo o in modo permanente, a una struttura assistenziale ad alta integrazione sanitaria, dove l’anziano non autosufficiente è seguito e protetto in ogni momento della giornata sia da personale assistenziale, sia da personale infermieristico specializzato, sia da terapisti della riabilitazione e dell’animazione.
All’interno di una RSA possono essere ospitati in nuclei specifici ad altissima intensità anche non autosufficienti gravissimi, non più in grado di riconoscere parenti o di alzarsi dal letto.

Tutte queste risposte assistenziali possono essere riconosciute come gratuite o erogabili dietro pagamento di un contributo variabile, secondo parametri sociali, di reddito-isee e di bisogno valutati.
La Regione Toscana sta sperimentando, in questi mesi, forme di assistenza residenziale dedicate a non autosufficienze anche meno gravi, nel tentativo di rendere più accessibili e meno dispendiose – per il cittadino che deve concorrere in proprio a una copertura anche parziale della retta – le risposte assistenziali che il sistema si trova ad offrire.

E’ bene precisare, in ogni caso, che il riconoscimento di queste risposte non dà diritto immediato alla prestazione gratuita o con contributo regionale, ma ad entrare in graduatoria in una lista d’attesa locale, i cui tempi variano in base alle risorse finanziarie rese disponibili dal Fondo Regionale per la non autosufficienza e al’impegno già presente in ogni singola Asl territoriale.

Domande e risposte

Se il piano di assistenza personalizzato prevede, ad esempio, l’assistenza domiciliare, è possibile quantificare il prezzo e farselo calcolare come sconto sulla retta della RSA?
No. Il piano di assistenza personalizzato non può prevedere alternative ai servizi sociosanitari erogati.

Nel caso di riconoscimento di un accesso residenziale, diurno o in RSA, posso scegliere quello per me più vicino o pù gradito?
Una recente disposizione regionale dà la facoltà della libera scelta della residenza o del centro diurno a cui affidare il proprio anziano. Questa facoltà vale sia per le strutture e i centri della propria città, sia dell’intera Regione. Non tutte le Asl però hanno ancora recepito completamente questa direttiva che, inoltre, non è valida per dimissioni ospedaliere protette o soggiorni temporanei di sollievo.

Dopo il ricovero in ospedale di un anziano non autosufficiente, come comportarsi nel caso non sia ancora in condizioni di essere accudito in casa?
Questo problema è molto dibattuto, anche alla luce di ricoveri ospedalieri orientati al modello per intensità di cura e quindi più brevi. Le risposte della Asl possono essere diverse e in qualche caso sono previsti ricoveri temporanei in strutture di continuità assistenziale o direttamente in RSA limitatamente al periodo di recupero. E’ diritto del cittadino però rifiutare la dismissione ospedaliera senza una risposta di continuità adeguata. La quale, però, può anche riguardare una semplice assistenza domiciliare.
E’ utile sapere che in ospedale è quasi sempre presente un ufficio di assistenza sociale cui rivolgersi in questi casi.

Oltre alle ore di copertura assistenziale, che differenza c’è tra un Centro Diurno e una RSA?
L’assistenza prevede specifici “moduli” di gravità sia per i centri diurni, sia per le RSA. Ne consegue, salvo nei casi in cui la persona sia affetta da deficit così gravi da non poter essere alzato dal letto, che anche disturbi neurocognitivi gravi possano essere assistiti limitatamente alle sole ore diurne. Ciò vuol dire che nelle ore notturne vi è la possibilità di assistere l’anziano a casa propria, tramite la rete familiare.