Arsa e Uneba: nelle RSA pratesi non mancano posti letto, ma le quote sanitarie ASL

In merito alla carenza di posti letto a Prato, ARSA e Uneba, le principali associazioni di gestori delle RSA Pratesi precisano:

“Quello che manca a Prato, prima di nuovi posti letto per RSA, è un maggior numero di quote sanitarie da parte della ASL Toscana Centro per consentire l’inserimento in RSA a tanti anziani pratesi gravemente non autosufficienti oggi privati di questo diritto per mancanza di risorse pubbliche (Prato da molti anni ha una dotazione di quote sanitarie per RSA sottodimensionata rispetto alle necessità assistenziali ed inferiore in proporzione ad altre città della regione).

Certo sono necessari anche più letti ma senza un maggior numero di quote sanitarie a carico ASL rimarranno vuoti.

Lo dimostrano i dati sulla effettiva occupazione dei posti letto delle RSA da parte di cittadini pratesi (oltre il 10% degli utenti delle RSA pratesi pari a circa 70-80 posti letto, con punte in alcune strutture sino al 40%, è occupato da cittadini della ASL Toscana Centro provenienti da Firenze e zone limitrofe e dalla provincia di Pistoia), dati ai quali si devono aggiungere una crescente quote di anziani ricoverati in forma privata a totale carico della famiglia, perché non presi in carico dal sistema pubblico.

I conti sono presto fatti: basta prendere il totale delle giornate degenza annuali in RSA con quota sanitaria a carico ASL (le giornate degenza non il numero delle persone che sono state inerite anche per pochi giorni in un posto letto) e dividerlo per 365 per ottenere un media giornaliera di quote sanitarie (e relativa spesa) erogate ben lontano dai posti letto di RSA esistenti a Prato e nell’area pratese.

Gran parte dei ricoveri in Rsa avviene in larga misura dall’ospedale per liberare i propri posti letto con inserimenti a tempo determinato (ed eventuali proroghe che non danno certezza né alla famiglia né al gestore) e in percentuale decisamente più limitata dal domicilio, anziani tutti – quale che sia la provenienza – in situazioni di estrema gravità assistenziale e/o sociale, quando non addirittura malati terminali.

Le Rsa pratesi ben volentieri vorrebbero ospitare in primo luogo tutti i cittadini pratesi, ma non possono permettersi per i costi altissimi di gestione, derivanti dagli standard regionali, di tenere posti vuoti a disposizione della ASL per molti giorni senza sapere se, quando e per quanto saranno occupati da parte pubblica o addirittura vuoti per settimane e mesi per poter garantire e consentire ricoveri temporanei di sollievo di 15 giorni durante dell’estate.

Auspichiamo a tal riguardo una riorganizzazione della temporaneità e dei ricoveri di sollievo ma soprattutto che Comune, Asl, Società della salute, forze politiche si impegnino ancora di più di quanto pur già fatto per far ottenere a Prato risorse adeguate in proporzione alla popolazione anziana.