Istat, radiografia dell’Italia più anziana

Aspetti di vita degli over 75 è l’ultimo rapporto Istat ed arriva proprio nel momento più delicato della vita degli anziani, tra prolungamenti dell’isolamento sociale a causa del coronavirus e manifesti delle grandi firme di questo segmento di oltre sette milioni di persone che chiedono al Governo meno discriminazione e più attenzione. I numeri, che evidenziano un buon stato di salute e sociale per una buona metà degli over 75, sembrano dar ragione a chi si lamenta delle eccessive restrizioni da sopportare in questa delicata fase, che quindi potrebbe essere sicuramente aggiornata in modo più realistico rispetto al quadro delle reali fragilità.
I dati, aggiornati al 2019 ci informano che ad aver superato i 75 anni di età sono l’11,7% della popolazione italiana, poche decine di migliaia in più di sette milioni di cittadini con una prevalenza di sei donne ogni dieci uomini. Si aggiungono inoltre 4,3 milioni di over 80 e 0,7 milioni di over 90, anch’essi con percentuali progressive di maggioranza femminile. Poche migliaia, infine, i fortunati e le fortunate che raggiungono e superano le quote di 100 e 105 anni.
Il loro stato di salute è in generale fragile per più della metà della popolazione, che presenta più di tre malattie croniche tali da compromettere l’autonomia, e che vede una netta prevalenza delle regioni del sud Italia e in generale nelle fasce di istruzione e socioeconomiche più basse. Quattro uomini su dieci e tre donne su dieci sono invece completamente autonomi, anch’essi con prevalenza al centro nord e in percentuale più significative tra più alto grado di istruzione e classe sociale.
Gli anziani italiani che vivono ancora in coppia sono sette uomini su dieci, mentre le donne sono tre su dieci, ma in generale e in entrambi i casi il modello sociale prevalente è vivere vicino ai figli, quasi sempre nella stessa città o paese, persino nella stessa strada o condominio. In generale più della metà degli anziani è abituata a vedere figli e nipoti praticamente ogni giorni. Raggiungono inoltre quasi il 21% gli anziani che vivono direttamente insieme ai figli. Solo una bassa percentuale ha relazioni familiari lontane dal Paese o a distanze di centinaia di chilometri dalla propria residenza. Ne conseguono rapporti interpersonali strettamente connessi, in cui spesso l’anziano è parte attiva della famiglia e dà una mano alla conduzione delle vita quotidiana o anche economicamente.
Dal punto di vista abitativo, infine, la percentuale di anziani che vive in appartamenti di proprietà è quasi totale, ma molto alta è anche la percentuale di chi nella propria residenza può contare su un piccolo spazio esterno, come un giardino, o terrazze e balconi, che riguarda più del 90% delle abitazioni in media, concentrandosi ovviamente nel piccoli comuni rispetto a chi vive in città o province più grandi. Solo meno del due per cento ha, in questo senso, privazioni abitative o strutturali della casa, che è comunque una percentuale di oltre la metà più bassa di chi ha gli stessi problemi ben prima di diventare anziano.