In questi mesi di ricerche frenetiche per capire ed eventualmente debellare il coronavirus, ce ne sono alcune che affermano che gli anziani possono ammalarsi senza presentare i sintomi più comuni della malattia, ma altri.
Febbre, tosse, difficoltà respiratorie non sono gli unici campanelli di allarme per l’infezione, che nelle persone anziane possono non presentarsi. Mentre molti ammalati della terza età hanno iniziato con letargie, costipazione, disorientamento, inappetenza, apatia e vertigini.
Sintomi che comprometterebbero l’efficacia di trattamenti tempestivi ed appropriati.A dichiararlo alla rete televisiva CNN è la Emor University, supportata dalle ricerche di altri istituti e università americane. L’assunto di base è che con l’avanzare dell’età il corpo reagisce diversamente ad infezioni e malattie, con una risposta immunitaria ridotta e con una capacità di regolare la temperatura corporea molto alterata, tanto più che molte malattie croniche comuni nella terza età possono interferire con i sintomi dell’infezione da coronavirus. A questo si deve aggiungere inoltre che le persone con ridotta capacità cognitiva o vittime di ictus regressi, possono essere del tutto incapaci di comunicare efficacemente un malessere riferibile all’infezione pur non avendo la sintomatologia che i medici hanno imparato ad associare alla pandemia.
Unica soluzione, secondo i ricercatori, è individuare questi soggetti e sottoporli a controlli ancora più ferrei e stringenti. Per chi se ne prende cura, inutile dirlo, diventa dunque di vitale importanza osservare e non sottovalutare qualsiasi cambiamento nelle normali attività e capacità quotidiane della persona anziana.