Non autosufficienza in Toscana. Una regione, tante situazioni

Un’indagine dei pensionati Cisl sulla presa in carico dei non autosufficienti rivela molte differenze tra le zone-distretto della Toscana. Bene Valdarno Inferiore, Mugello e Pistoiese; meno bene Casentino, Amiata Grossetano, Grosseto e le tre zone fiorentine. Generale miglioramento rispetto al 2013.

In una scala tra 0 e 1 (dove 1 rappresenta il risultato migliore), quella del Valdarno Inferiore è la zona-distretto toscana con la maggiore capacità di presa in carico delle persone anziane non autosufficienti, arrivando ad un punteggio di 0,71, seguita da Mugello (0,61), Pistoiese (0,61), Isola d’Elba (0,54), le Colline dell’Albegna e la Val di Cornia (entrambe 0,56).
Le zone meno performanti, sotto la soglia dello 0,4, sono la Fiorentina Nordovest e Grossetana (0,39), Casentino (0,38), Amiata Grossetano (0,37), Versilia (0,36), Fiorentina Sudest (0,34) e Firenze (0,30). Sulle tre zone fiorentine pesano i tanti anziani soli e il maggiore deterioramento delle reti familiari e di sostegno, che determinano una pressione maggiore sul sistema del servizi.

Questi alcuni dei risultati dell’attività di monitoraggio, nelle 34 zone-distretto della Toscana, sull’attuazione della Legge regionale sulla non autosufficienza, realizzata dalla Fnp-Cisl Toscana in collaborazione con la Fondazione Zancan che è arrivata quest’anno alla terza edizione. La ricerca è stata presentata stamani a Firenze nel corso di un incontro nella sede della Cisl Toscana a cui hanno preso parte l’Assessore regionale alla sanità e welfare Stefania Saccardi, il Segretario generale nazionale della Fnp Ermenegildo Bonfanti, Mauro Scotti Segretario generale Fnp Toscana, Sandra Capuzzi responsabile welfare Anci Toscana, Michele Mezzacappa Direttore Sds pratese, Maria Bezze Direttore Fondazione Zancan, Rossella Bugiani della Segreteria Cisl Toscana.

La ricerca valuta anche i miglioramenti compiuti nel 2014 rispetto al 2013, che risultano non indifferenti. Sei zone distretto (Livornese, Piana di Lucca, Apuane, Pisana, Aretina, Alta val d’Elsa) sono migliorate in oltre la metà degli indicatori utilizzati per il ranking (6 su 10). La maggior parte delle zone (14 su 30) è migliorata in 2 o 3 indicatori.

“La Fnp Toscana prosegue nella sua attività di monitoraggio, avviata 3 anni fa; si tratta di un attività impegnativa, ma rappresenta un importante strumento, che da sempre abbiamo voluto condividere con tutti gli attori del sistema, perché fa luce sui punti di forza e di debolezza e permette di individuare le aree di miglioramento” ha dichiarato Mauro Scotti, Segretario generale della Fnp Cisl Toscana. “Siamo consapevoli”, prosegue Scotti, “che la Regione ha fatto uno sforzo significativo nell’istituire un fondo ad hoc per la non autosufficienza e nel continuare ad alimentarlo con risorse proprie, anche nei periodi di assenza dei finanziamenti nazionali e in una fase complicata come quella che stiamo vivendo. Crediamo tuttavia che sia venuto il momento di provare ad individuare soluzioni nuove e diverse, sia dal punto di vista del reperimento delle risorse, che per quanto riguarda le risposte offerte ai non autosufficienti e alle loro famiglie”.

Per stilare la classifica i ricercatori hanno costruito un indice che tenesse conto dei 10 indicatori (tra i molteplici che la ricerca ha rilevato) che maggiormente incidono sulla qualità dei percorsi di accoglienza e presa in carico: il bacino di utenza potenziale dei punti insieme, la copertura oraria dei punti insieme, le barriere architettoniche per l’accesso ai punti insieme, le ore settimanali degli operatori dell’unità di valutazione (assistenti sociali, infermieri, medici), la presenza del medico di medicina generale alle attività dell’unità di valutazione, la presenza del geriatra all’unità di valutazione, la presenza dei familiari all’unità di valutazione, il numero di ore di valutazione, il numero di piani assistenziali realizzati e, infine, la copertura oraria del servizio di presa in carico in emergenza-urgenza.
(Cisl Toscana)

Link utili:
Cisl Toscana
Sintesi del rapporto (file .doc)