Telemarketing, porta a porta, bollette e telefonia. Per gli anziani è una giungla quotidiana.

Una recente ricerca dell’Unione Nazionale Consumatori evidenzia che sei anziani su dieci, nel compiere le proprie scelte di consumo, hanno grande difficoltà a districarsi dall’intreccio di tariffe, proposte, possibilità ed opportunità.
Uno scenario che va ad aggiungersi alle altre difficoltà della vita quotidiana di ogni anziano, che riguardano i trasporti pubblici, la burocrazia e le relazioni con le istituzioni, il rapporto con banche e finanziamenti e quant’altro.
E a complicare le cose intervengono sempre più spesso interventi diretti sulle abitudini di consumo degli anziani da parte di telemarketing e porta a porta che ormai offrono ogni giorno e con insistenza scelte non sempre consapevoli per l’anziano rispetto a bollette energetiche e telefonia.
Sono proprio queste voci, sull’indagine a campione condotta, ai primi posti nell’elenco di scelte su cui più della metà degli anziani, a loro dire, sentirebbero il bisogno di maggior chiarezza e dell’assistenza di qualcuno più esperto di loro. Bollette di luce, gas, acqua e telefonia dovrebbero garantire un rapporto di comprensione più semplice e offrire maggior tutela.
Al secondo posto della graduatoria delle difficoltà ci sono la garanzia e l’assistenza sui prodotti difettosi, un rapporto molto complicato per tre persone su dieci. E, in ultimo, con quasi due persone su dieci, ci sono le informazioni sull’alimentazione, sui trasporti pubblici e sui crediti al consumo.
Diversi i tipi di difficoltà riscontrati, con momenti cruciali nel rapporto con le aziende al momento di cambiare un prodotto o un servizio, un problema per la metà degli over 65, mentre per quattro su dieci è una difficoltà proprio nella scelta autonoma di un prodotto o di un servizio.
Questi anziani affermano che vorrebbero capire meglio cosa chiedere con esattezza al telefono per avere assistenza, o come scrivere un’email alle aziende fornitrici di beni e servizi, tanto da ricorrere spesso alla “consulenza” di un familiare più giovane o di un vicino più esperto che lo faccia al posto loro.
Per quanto si tratti di un semplice sondaggio, su un numero certamente non massivo della popolazione italiana, i numeri che emergono potrebbero già stimolare una riflessione sia per le aziende, che potrebbero facilitare, agevolare e tutelare di più il rapporto con questa particolare clientela; sia per le istituzioni e la società in generale, che dovrebbero cercare attraverso una regolamentazione dei settori più a rischio “incomprensione” che renda più libera – anche dal disturbo di telefonate e porta a porta un po’ aggressivi – la scelta consapevole di ogni anziano.