Al Senato un disegno di legge per riconoscere i diritti dei “caregiver”

Avrà il suo iter, e non è ancora detto se e come andrà a buon fine, ma la sua importanza è fondamentale. Perché si comincia a scoprire “giuridicamente” un mondo fino ad oggi non riconosciuto e non tutelato (a differenza di quanto avviene negli altri paesi europei) anche sulle cose minime, a cominciare dal valore sociale ed economico di chi si occupa a tempo pieno di un familiare non autosufficiente. Il Disegno di Legge (qui il testo integrale) proposto da 58 senatori di diverse estrazioni politiche, avrebbe anche una proposta di copertura finanziaria, che dovrebbe derivare da uno dei miliardi attualmente spesi per le baby pensioni.
La realtà delle persone che assistono un familiare non autosufficiente è durissima (qui diamo conto del recente convegno promosso dalla Fondazione Turati a Pistoia) è una di quelle che non hanno diritti: niente ferie o malattia, nessun riposo, nemmeno al sabato o alla domenica, nessuna maturazione di contributi o diritti pensionistici per una vecchiaia che prima o poi arriverà anche per loro.
Il ddl, infatti, vorrebbe riconoscere il valore sociale ed economico di questa prestazione familiare, proponendo contributi figurativi da parte dello Stato per il periodo di assistenza prestata alla persona non autosufficiente. Assieme al riconoscimento di una copertura assicurativa, anch’essa a carico dello Stato, con il rimborso delle spese sostenute per quei periodi in cui il prestatore di cure è impossibilitato ad assistere il proprio familiare.