Anziani a corto di vitamina D, non arrivano a metà delle dosi consigliate

Vitamina D: un’alleata per la salute delle ossa, contro osteoporosi e rischio fratture, ma anche un possibile scudo per le malattie più svariate. Dai tumori a seno, prostata e colon, a patologie autoimmuni come la sclerosi multipla, a quelle neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson. Anche se il fabbisogno giornaliero della sostanza si raggiunge difficilmente con l’alimentazione (in gran parte viene sintetizzata esponendo la pelle ai raggi ultravioletti del sole, soprattutto in estate), la dieta gioca comunque un ruolo chiave. Eppure, da uno studio sulle abitudini alimentari di 1.000 anziani italiani, emerge un insufficiente introito giornaliero di vitamina D assunta con il cibo: gli over 65 ne introducono in media 3,7 microgrammi, meno della metà rispetto alla dose consigliata che arriva fino a 10 microgrammi.
“E’ importante soddisfare con l’alimentazione il fabbisogno di vitamina D ed esporsi al sole per sintetizzarla e accumularla nei mesi estivi, così da mantenere un adeguato livello circolante anche nei mesi invernali”… su adnkronos