Anziani: e dopo il braccialetto elettronico?

L’ultima trovata è il braccialetto elettronico per monitorare e far restare gli anziani ben isolati. Sperando che non si arrivi a tanto, e che magari si risparmino denari importanti per dare un po’ più di risorse e respiro alla cura e alla protezione degli anziani, il braccialetto (che potrebbe essere sul modello dei reclusi agli arresti domiciliari) è la dimostrazione di quanto poco si sappia e molto si faccia finta di non sapere sul mondo dell’anzianità, in uno scenario in cui, più che la protezione, è lo scaricabarile e il rimpallo di responsabilità a dominare il caos. A cominciare da quello di più di venti “sanità” diverse nell’ambito di un unico servizio sanitario nazionale.
Tre le tendenze principali. La prima e la più odiosa è “muoiono solo gli anziani” che si è inserita e ancora permane come un fuoco d’artificio nella paura di un intero paese, agevolando non solo il pensiero cinico e la cultura dello “scarto”, ma persino un pericoloso passaporto che sottovaluta il rischio per tutti quelli che anziani non sono, e che – sentendosi più immuni degli altri – raggiungono numeri significativi nelle statistiche quotidiane dei contagi, ricoveri, decessi.
La seconda è l’utilizzo narrativo delle fragilità e delle multi patologie pregresse dell’anziano quasi fossero un ulteriore elemento del rischio contagio nazionale, come se questi anziani fossero un pericolo, piuttosto che una parte numericamente importante della popolazione in perenne scarsità di risorse e servizi territoriali e domiciliari un po’ ovunque nel Paese e praticamente “costretta” a usufruire e pesare più degli altri sui sistemi dell’emergenza – a cominciare dal pronto soccorso – proprio per mancanza di alternative più idonee, rasserenanti e persino efficaci. Un tema ben presente, molto discusso e con molte promesse, da ben prima dell’emergenza pandemia.
La terza riguarda l’aver additato il mondo e il sistema delle rsa e degli altri servizi residenziali come focolai d’infezione e di morte dimenticando – a parte responsabilità e ripieghi ospedalieri dell’ultimo momento al vaglio della giustizia – che tutto il sistema è ampiamente progettato, convalidato, controllato e convenzionato dai sistemi sanitari territoriali. Con tutti i pregi, che sono molti, e i difetti da sempre all’ordine del giorno di qualsiasi convegno e richiesta in materia per risorse, programmazione, liste d’attesa e quant’altro.
Scenari che fanno sorgere spontanea una domanda per oggi, ma soprattutto per quando si ritornerà alla normalità: dopo il braccialetto elettronico ci sarà anche tutto il resto che manca?