Anziani non autosufficienti, ecco la rivoluzione aiuta-famiglie

«STANZIEREMO un milione di euro per un numero telefonico a disposizione delle famiglie con persone non autosufficienti in casa. Li aiuterà a trovare subito una soluzione oppure una badante. Formeremo le assistenti domiciliari direttamente nelle famiglie perché sia un lavoro vero, professionale, rispettoso delle esigenze di tutti i soggetti».

Il vicepresidente della Regione Stefania Saccardi annuncia una vera rivoluzione nella gestione sociosanitaria del territorio: intervenendo alla tavola rotonda nell’auditorium della Nazione con i vertici della sanità e del sociale, propone modifiche radicali, «nate dall’esperienza avuta al Comune di Firenze nonché nella mia famiglia: ho potuto constatare le storture del sistema, soldi che possono essere usati meglio, esigenze che non trovano risposta». Si parte appunto dalla risposta alla famiglie: «Spesso non sanno dove andare a sbattere la testa. In alcune zone i Punti Unici di Accesso ossia gli sportelli di collegamento tra ospedale e territorio, sono funzionanti, in molti altri no».

C’È UN DEFICIT «di presa in carico immediata del bisogno dell’anziano da parte delle istituzioni. Gli ospedali dimettono senza soluzioni di continuità. Bisogna gestire la dimissione assegnando un percorso verso la guarigione».

LE RSA, dice ancora la Saccardi, devono cambiare ruolo: «Ora vengono usate solo per isogravità 5 e 4, ossia la non autosufficienza gravissima. Ma dal grado 1 al 3 non ci sono risposte: le liste di attesa per un contributo badante sono lunghissime, l’assistenza domiciliare di poche ore non basta… su La Nazione

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