E’ curioso, combatte la solitudine, fa “giocare” gli anziani anche invitandoli a una ginnastica “dolce” ed è un valido supporto per gli operatori addetti all’assistenza, naturalmente senza sostituirli. E’ il piccolo robot Zora, che ha già fatto il suo ingresso sperimentale in una struttura assistenziale a Parigi e che presto sarà adottato in altre sedici strutture in tutta la Francia.
Questa piccola meraviglia tecnologica ha ancora un costo elevato – si parla di quindicimila euro – ma promette di aiutare lo staff di queste strutture residenziali per anziani nello svolgimento di diverse attività di routine. Tra le sue qualità, inoltre, curiosità e simpatia sembrano essere utilissime ad attirare un’attenzione positiva anche per quei malati, con grandi difficoltà cognitive, che hanno uno stimolo in più ad esprimersi, oltre ad un effetto “tranquillizzante” dovuto proprio al suo saper catturare l’attenzione, che permette agli operatori di dedicarsi con meno fretta ai diversi bisogni che i pazienti possono avere in contemporanea.
Il robot, assicurano gli sperimentatori, non sostituisce le attenzioni fornite dagli esseri umani, ma porta qualcosa in più: riempie un vuoto che semplicemente prima dell’ingresso di questa tecnologia veniva ignorato. Offrendo una relazione in più all’interno di comunità dove un supplemento di attenzione è sempre necessario.