Anziani, una caduta su tre potrebbe essere evitata… anzi risparmiata

Le cadute degli anziani, oltre che essere una delle principali cause di morte, costano al Servizio Sanitario Nazionale oltre 400 milioni di euro ogni anno. Eppure una caduta su tre, almeno secondo un recente studio, potrebbe essere evitata.
Come? Con due semplici accorgimenti.
Il primo riguarda l’allenamento fisico dell’anziano. Una ginnastica leggera, anche all’aria aperta, come giardinaggio o una piccola passeggiata quotidiana, che combatta adeguatamente la sedentarietà e migliori forza muscolare, postura ed equilibrio.
Il secondo è una maggiore attenzione alla vulnerabilità degli ambienti in cui l’anziano vive. Tra gli accorgimenti più raccomandati c’è la verifica periodica dei rischi presenti come tappeti, scarsa illuminazione, oggetti che possono ostacolare il passo, scalini e pavimenti che possono diventare sdrucciolevoli.
Si tratta in fondo di una serie di “buone pratiche”, apparentemente tanto banali che tendiamo a dimenticarle o a darle per scontate.
Per questo diventa indispensabile – repetita juvant – porle al centro dei programmi di formazione dei familiari e degli operatori d’assistenza coinvolti nella convivenza e nella custodia dell’anziano, così come dovrebbero essere più adeguatamente promossi anche a livello dei medici di base.
Gli effetti di una caduta finiscono con l’avere un impatto emotivo ed economico spesso molto negativo per l’anziano e per la sua famiglia e contribuiscono a un’oggettiva perdita di fiducia e di isolamento sociale. A livello statistico già riuscire a prevenire solo il 20% delle cadute attuali significherebbe evitare quasi 30.000 ricoveri ospedalieri in un anno, con tutto quel che ne consegue.
Sempre secondo le statistiche gli anziani che hanno più probabilità di cadere sono quelli che già sono caduti in passato, colori che hanno necessità di un bastone o di altri ausili per la deambulazione e gli altri che soffrono di patologie croniche come Parkinson, artrosi o demenze. C’è da considerare inoltre anche lo scarso senso di sicurezza in chi comincia ad avere problemi di vista o udito.