Caregiver e demenza, formazione contro il pericolo depressione

Assistere una persona con demenza aumenta il rischio di problemi di ansia e depressione. Ad oggi l’unica strategia di difesa è il metodo “Leaf” (Life Enhancing Activities for Family caregivers) basato sulla formazione che aiuta a gestire meglio i comportamenti, aiutando le persone a concentrarsi sugli aspetti positivi dell’esperienza che si trovano a vivere.

Un recente studio americano ha misurato gli effetti di queste strategie di comportamento e di aiuto psicologico (anche online) coinvolgendo centinaia di caregiver e ottenendo risultati che lasciano ben sperare.

Da sempre lo stress e le esigenze emotive di chi si prende cura di un familiare con una forma di demenza, sono tra i fenomeni più studiati dalla letteratura scientifica. Ma la formazione a loro dedicata di solito si occupa di preparare gli assistenti più sul piano delle cure effettive verso la persona malata, piuttosto che sulle strategie di gestione dei problemi psicologici legati a questa delicata missione assistenziale.

L’interesse dei ricercatori ha voluto esplorare un metodo di preparazione psicologica che aiuta i caregiver a prendere atto degli aspetti più positivi e gratificanti della loro attività di assistenza, attraverso un programma di formazione su otto abilità di base: notare e concentrarsi su eventi positivi, provare gratitudine per quegli eventi, avere maggiore consapevolezza, ricercare aspetti positivi anche negli eventi stressanti, concentrarsi sui propri punti di forza, stabilire obiettivi raggiungibili e trovare modi per mostrare gentilezza.

I caregiver coinvolti, anche con appuntamenti formativi online su computer e tablet, sono stati sensibilizzati su questa gestione in positivo delle loro emozioni attraverso una serie di strumenti, come tenere un diario giornaliero per registrare momenti positivi e di gratitudine nella loro attività di assistenza. I risultati, confrontati con gruppi di caregiver che non avevano avuto questa particolare formazione, hanno evidenziato come, già dopo poche settimane, i sintomi di ansia, depressione e in generale di un calo della propria salute fisica, si siano ridotti in modo significativo.

Un maggior benessere psicofisico dei caregiver è dunque una chiave di volta per un miglioramento generale delle attività e del rapporto di assistenza con le persone aggredite dalla demenza, qualificando la propria capacità di assistenza e riducendo gli alti rischi di aggiungere ulteriori problemi a una routine di vita quotidiana già così difficile da affrontare e gestire.