Confesercenti e Fipac, un convegno per parlare della nuova sanità pratese

Lo scorso 29 aprile, presso la sede pratese di Confesercenti, i consiglieri regionali Ilaria Bugetti e Nicola Ciolini, assieme al direttore della Società della Salute Michele Mezzacappa, erano gli invitati a un tavolo – promosso da Fipac Confesercenti – per parlare di Sanità Regionale e in particolare di quali cambiamenti la riforma comporterà per la città di Prato.
Ad aprire il convegno è stato Marcello Miracco – coordinatore Fipac – che ha ricondotto l’iniziativa alla settimana della buona salute in itinere in più di 100 piazze italiane fino al prossimo 8 maggio.
Le domande sono le consuete, alla luce dei molti incontri pubblici con le istituzioni e la sanità toscana e pratese, ovvero: quale sarà il ruolo della città nella “maxi” Asl dell’area centrale in cui si troverà ad operare; posti letto, quote sanitarie e cure intermedie, da sempre “sottovalutate” per la città; la nuova convivenza con l’ospedale per intensità di cure e il collo di bottiglia di un pronto soccorso spesso letteralmente preso d’assalto.
In tal senso si è ricordata la modalità della riforma che, accorpando da 12 a tre Asl in Toscana può rappresentare non solo lo snellimento e la liberazione di risorse importanti per il territorio, ma anche un’uniformità di servizi che fino ad oggi penalizzava Prato rispetto ad altre realtà toscane. Uno degli esempi, oltre alla valorizzazione delle eccellenze pratesi in oncologia e una maggiore voce in capitolo da parte di Sindaci e Società della Salute, è anche la riqualificazione del vecchio SERT pratese – alla cui direzione rimane un professionista legato alla città e molto apprezzato – nel nuovo SERD dedicato a tutte le dipendenze e osservatorio ancora più privilegiato sulla realtà territoriale più grande della maxi asl di cui Prato fa parte.
Sul fronte nuovo ospedale e pronto soccorso emerge invece la necessità già in corso di attivazione – della quale fanno parte anche i 20 posti letto territoriali e postospedalieri resi disponibili a Villa Fiorita – di un’organizzazione più ampia. Emerge dai dati, infatti, che l’aumento delle richieste di pronto soccorso riguarda in moltissimi casi codici di bassa o minima emergenza, i quali dovrebbero confluire sempre più in futuro nelle AFT aggregazioni funzionali territoriali che restituiranno peso e protagonismo ai medici di medicina generale del territorio e più vicini al paziente e alla famiglia. Al momento il Pronto Soccorso garantisce in ogni caso risposte a tutti, ma è necessario fin da subito fare un salto culturale. Capire cioè che l’ospedale utilizza un nuovo modello per intensità di cure, convogliando cronicità e lungodegenze alle cosiddette e in via di organzzazione e investimenti, cure territoriali.
Il problema delle 590 quote sanitarie rispetto agli oltre 600 posti letto disponibili nelle rsa pratesi – infine – risente ancora del “modello” cure domiciliari che aveva fatto preferire l’assistenza a casa ridimensionando (forse con leggerezza nelle amministrazioni comunali passate) i bisogni reali, ma su questo è evidente che si dovrà lavorare per una implementazione nel più breve tempo possibile.