Firenze comincia a pensare al turismo fragile. Cento milioni i potenziali interessati solo in Europa

Creare una rete di strutture in grado di fare di Firenze la prima città amica del “turismo fragile”, cioè di quei visitatori che per problemi legati all’età o a vari generi di disabilità hanno la necessità di un sistema di accoglienza che consenta loro di fruire della città in maniera più facile. A cominciare dalle strutture ricettive. E’ questo l’obiettivo che si propone il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi, che ha affrontato questo tema nel corso dell’assemblea dell’associazione. Un turismo che si presenta in forte crescita e che solo in Europa vale 100 milioni di potenziali interessati. “Intendiamo adoperarci – ha detto il presidente Bechi – affinché le strutture ricettive possano conformarsi con quelle che sono le esigenze di un turismo che ha la necessità di una assistenza particolare per poter trascorrere una vacanza serena in tutta sicurezza. Si tratta di un’opera di sensibilizzazione che dovrebbe coinvolgere anche gli enti pubblici, poiché va nell’indirizzo di fare di Firenze una città free per quella ampia fascia della popolazione che comprende anziani over 65 e persone con vari tipi di disabilità motoria o sensoriale e alimentare. Ad oggi molte strutture, così come gran parte degli itinerari turistici, non risultano pienamente accessibili, e mi riferisco anche agli stessi musei. Dobbiamo riuscire a superare queste barriere e fare di Firenze una vera città dell’accoglienza”.
(Federalberghi Firenze)