Focus Istat: gli anziani italiani si fidano poco del prossimo

Otto anziani su dieci non si fidano del prossimo e il livello di soddisfazione della propria vita – oltrepassata la soglia dei 75 anni – cala con l’aumentare dell’età. Ad evidenziarlo è l’ISTAT, nel focus dedicato agli anziani presentato ieri a Roma.
Al centro del quadro alcune condizioni proprie dell’età anziana quali la salute, l’autonomia nelle attività quotidiane, l’autosufficienza e la progressiva rarefazione delle relazioni umane.
Secondo i questionari solo il 35% della fascia d’età che va dai 65 ai 74 anni attribuisce un punteggio di soddisfazione, e il dato scende al 30% negli over 75enni. Allo stesso tempo quelli che esprimono valori negativi crescono molto proprio in questa forbice di età.
Otto anziani su dieci, inoltre, ritengono di dover stare molto attenti nelle relazioni con il prossimo.
Nel 2015 gli anziani over65 italiani si sono attentati al 21,7% della popolazione italiana e il loro numero è destinato a crescere ulteriormente. L’indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra la generazione over65 e quella dei minori di 14 anni presente nel paese è atteso in costante cescita: dal 157,7 attuale a 257,9 nel 2065, con un incremento generale dell’età media della popolazione dagli attuali 44 anni e mezzo ai poco meno di 50.
Il tasso di occupazione è però in crescita, dal momento che dal 2004 al 2015 gli italiani nella fascia di età tra i 55 e i 64 anni che lavorano e partecipano alla vita economica sono cresciuti di quasi il 20%, ma rimangono ampie fasce di inattivi, soprattutto tra le donne che in 6 casi su dieci non hanno alcuna attività.
La condizione delle famiglie con un over 65enne principale portatore di reddito è sensibilmente peggiore rispetto alla media, soprattutto per i redditi, i quali (come nucleo familiare) si dichiarano in una condizione economica difficile o molto difficile.
Nel 2014 i pensionati con 65 anni di età o più sono il 76,8%, a fronte del 19,5% di pensionati con un’eta’ compresa tra 40 e 64 anni e di un 3,8% con meno di 40 anni. Rispetto alle condizioni di salute risulta che quattro 65-74enni su 10 sono in buona salute.
Le persone anziane rappresentano un gruppo di fruitori di cultura: nell’arco di 10 anni le persone di 65-74 anni che hanno visitato musei o mostre almeno una volta nell’ultimo anno passano dal 15,1 del 2005 al 22,6% del 2015. Nello stesso arco temporale aumentano anche le persone di 65-74 anni che leggono quotidiani almeno una volta a settimana (dal 55,6% al 57,4%), e quelle della stessa classe d’età che sono andate al cinema o al teatro negli ultimi 12 mesi (rispettivamente dal 16,0% al 22,4% e dal 12,4% al 17,0%). In deciso aumento la quota di persone tra i 65 e i 74 anni che usano il pc e navigano in Internet: in 10 anni queste percentuali crescono rispettivamente, dal 5,5% del 2005 al 24,4% del 2015 e dal 3,9% al 25,6%. Le donne anziane esprimono una diffidenza e una difficoltà maggiore dei coetanei uomini nell’uso del pc, fra i 65 e i 74 anni lo utilizzano il 34,3% degli uomini e il 15,8% delle donne ma le quote scendono rispettivamente al 10,9% e al 3,6% fra gli over74. La percentuale di “utenti forti” di Internet è in continuo aumento anche nelle fasce di popolazione più mature: nel 2015 accedono alla Rete tutti i giorni il 39,6% dei 55-59enni, il 27,5% dei 60-64enni, il 12,6% dei 65-74enni e il 2,9% delle persone di 75 anni e più.