Indagine Banco Farmaceutico: un italiano su tre non può comprare i farmaci, + 43,6% gli anziani

Che esistesse un’allarme povertà lo si sapeva già, ma per immaginare cosa sia davvero la povertà farà bene dare un’occhiata all’indagine 2016 del Banco Farmaceutico, l’associazione che offre il suo aiuto soprattutto attraverso i medicinali raccolti durante l’ultima giornata del farmaco, il 13 febbraio scorso, iniziativa a cui hanno già aderito quasi quattromila farmacie.
La povertà da farmaco è presto detta: col bilancio familiare in crisi non tutti hanno le risorse per potersi permettere un antinfiammatorio, un antipiretico o semplicemente un prodotto per calmare la tosse o il raffreddore. E parliamo di farmaci da banco, figuriamoci poi se si ha bisogno di un farmaco sul quale di debba pagare un ticket.
Ciò detto, tra i poveri in crescita (e tra questi gli anziani sono il 43,6%, di poco inferiori al 46,7% degli stranieri immigrati) quasi sei euro su dieci di spesa se ne vanno in medicinali.
Si allarga ulteriormente la forbice tra la famiglia benestante, che destina il 4,4% del proprio budget domestico per curarsi, e quella povera e anziana che non supera il 2,6% di un budget che già fa a meno di molte cose, qualità dell’alimentazione compresa. Così la spesa farmaceutica pro-capite passa dai circa 270 euro in media ai meno di 73.
Facile immaginare come la richiesta di farmaci presso le tante (per fortuna) associazione benefiche abbiano visto un incremento, dall’anno scorso ad oggi, del 16%.