Maltrattamenti anziani a Prato, un comunicato congiunto delle associazioni delle RSA

Le immagini dei maltrattamenti avvenuti nella RSA di Prato sono semplicemente agghiaccianti,
auspichiamo che la magistratura accerti tutte le responsabilità e siano perseguiti con estrema
durezza tutti coloro che risulteranno colpevoli di maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti
degli anziani.
Occorre però non fare di tutta un’erba un fascio e gettare fango od ombre – anche indirettamente –
sul lavoro quotidiano di oltre 8.000 tra operatori, infermieri, terapisti educatori e addetti ai servizi
generali, che assicurano con motivazione, professionalità e dolcezza a oltre 10.000 anziani gravi
ricoverati nelle RSA Toscane livelli assistenziali tra i più elevati e qualificati in Italia.
Le Rsa toscane sono già strutture aperte ai familiari, ai cittadini e al territorio, soggette a molteplici
forme di controllo e vogliono essere ancor più trasparenti sotto ogni profilo, vere e proprie case di
vetro di chi non ha niente da temere o da nascondere.
Per questo siamo disponibili ad aprire (e chiudere in pochi giorni) un confronto e un accordo con
Regione, ASL, Comuni e OOSS per introdurre progressivamente nelle RSA forme di rilevazione
permanente video, tali da assicurare la totale trasparenza delle attività, senza però intaccare diritti
individuali e del lavoro, grazie ad una utilizzabilità delle immagini solo da parte di organi di controllo
e magistratura in presenza di eventi di significativa gravità.

Arsa, Paolo Migliorini
Anaste, Paolo Moneti
Uneba, Andrea Blandi
Arat, Giancarlo Girolami