Osteoporosi, cinque milioni di casi in Italia. Il ritratto? Anziani e con multipatologie

Sette miliardi i costi per le cure, di cui 360 milioni solo in spesa farmaceutica. Sono questi i dati diffusi ieri a Bologna, all’apertura del XV Congresso nazionale della Societa’ italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS).
Seicento gli esperti italiani e stranieri riuniti all’Auditorium del Palazzo della Cultura e dei Congressi di Bologna, che hanno lanciato un appello al mondo sanitario per un nuovo approccio multidisciplinare alla cura della malattia e del paziente anziano, quello che risulta piu’ affetto dalla patologia.
“L’appello e’ rivolto a ginecologi, ortopedici, reumatologi, fisiatri, internisti, endocrinologi e non solo – spiega il Presidente della SIOMMMS Giancarlo Isaia, Direttore del Dipartimento di Geriatria e Malattie Metaboliche dell’Osso della Citta’ della Salute e della Scienza di Torino – a partire dal medico di medicina generale, diverse figure sono chiamate a dare il proprio contributo nella terapia per una malattia trasversale, che in Italia non ha uno specialista di riferimento per il pubblico”. Per gli esperti, l’approccio multidisciplinare e’ la soluzione per la gestione corretta del paziente con osteoporosi, in particolare delle persone anziane, spesso affette da altre patologie, curate con diversi farmaci ed esposte a rischi di caduta. L’osteoporosi colpisce prevalentemente gli anziani e – secondo i dati forniti nell’ambito del convegno – l’impatto (anche economico) della patologia e’ destinato a crescere nella penisola dove attualmente la popolazione over 65 e’ circa il 25% ; nel 2050 sara’ oltre il 35%. Inoltre in Italia circa 2 milioni di anziani non sono autonomi, sottolinea la Societa’ italiana per dell’osteoporosi, perche’ affetti da disabilita’, spesso provocata da fratture, anche queste destinate a crescere. Solo l’aumento atteso del numero di femori rotti nel mondo e’ drammatico, concludono gli esperti: saranno 6,3 milioni nel 2050.