Perché insegnare l’Intelligenza Relazionale nei Centri di Assistenza agli Anziani?

Cura, protezione, attenzione. In poche parole sono condensate molteplici competenze relazionali, capacità di ascolto e accudimento. Parole che si traducono in premure e gesti quotidiani ripetuti quando le relazioni si sviluppano all’interno di Centri di Assistenza Sanitari e Socio-Assistenziali.

Lavorare a stretto contatto con persone non autosufficienti significa entrare necessariamente in una dimensione di profonda intimità emotiva, in cui le capacità di gestione relazionali devono essere continuamente rafforzate, per poter costruire solidi rapporti di fiducia tra degenti, personale di servizio e famiglie.

Noi di Interago Academy abbiamo incontrato lo staff di Villa Magli, Residenza Sanitaria dedicata alla cura di persone anziane, che ha voluto organizzare un nuovo percorso formativo nell’ambito dell’Intelligenza Relazionale. Dopo aver terminato il percorso abbiamo fatto alcune domande allo staff che aveva ricevuto la formazione, per sapere come fosse andata questa esperienza.

Cosa vi ha convinto a partire con la formazione sul tema “Intelligenza Relazionale”?

Siamo una società che gestisce più RSA (Residenza sanitaria assistenziale) per anziani non autosufficienti e per 365 giorni all’anno ci occupiamo di comprendere e gestire le necessità e i bisogni di individui fragili. Direttore, addetti all’assistenza, infermieri, fisioterapisti, educatori, quotidianamente lavorano affinché gli Ospiti della RSA mantengano le proprie capacità funzionali residue, aiutandoli costantemente nel quotidiano. Per questo motivo è fondamentale saper ascoltare e conoscere la persona che ci sta di fronte. Con queste premesse è stato deciso dalla direzione della società Villa Magli srl di organizzare in sede una sessione formativa, sperimentale, sul tema dell’Intelligenza Relazionale, alla quale hanno partecipato infermieri, educatori, direttori, amministrativi e figure di staff che quotidianamente si trovano a relazionarsi fra loro non sempre in condizioni ottimali, per favorire un dialogo armonioso e proficuo. Molte volte per le emergenze quotidiane, ci troviamo a relazionarci tra noi e con i nostri interlocutori (fornitori, consulenti, parenti degli Ospiti) in modo frettoloso apparendo, a volte, poco disponibili a creare una relazione sana e funzionale.

Quali sono i tuoi feedback sul workshop a cui hai partecipato?

Assolutamente positivi. Ho trovato apertura, disponibilità e competenza nel trainer, Adriano Anibaldi, che è stato capace di catturare l’attenzione di tutti, anche di coloro che inizialmente sono apparsi più titubanti e scettici.

Pensi che i contenuti appresi possono essere utili al personale che ha partecipato?

Si, perché in una società in cui le relazioni diventano sempre più importanti, bisogna imparare a sviluppare la propria intelligenza relazionale. Nel contesto nel quale lavoriamo: direttori, amministratori, infermieri, educatori, chiunque per le proprie competenze si rapporta quotidianamente con il dolore degli Ospiti, con la tristezza e quel senso di impotenza che a volte viene manifestato dai loro familiari, ma anche con la serenità di coloro che sanno di lasciare i propri cari in un ambiente protetto e capace di soddisfare le esigenze di ognuno di loro. Per questo il workshop organizzato è servito per far comprendere a tutti i partecipanti l’importanza di diventare bravi nel costruire tutte queste relazioni, senza pregiudizi, in modo da fare di queste relazioni una risorsa anche per gestire al meglio gli aspetti organizzativi.

Quali elementi credi siano i più coerenti e necessari per operare nel vostro contesto?

Il saper costruire delle relazioni sane e funzionali con gli altri e la gestione delle emozioni.

Quali reazioni hai potuto notare nel gruppo dopo il workshop?

Al termine della giornata formativa la sensazione è che il gruppo si fosse sciolto rispetto alla mattina e che avesse maturato l’idea che è fondamentale in una relazione, perché questa sia funzionale, comprendere gli altri, le loro esigenze, i loro desideri e i loro timori, per creare così situazioni sociali favorevoli e promuovere dei modelli sociali vantaggiosi per il gruppo di lavoro.

La cura della relazione con i propri collaboratori e clienti è sicuramente alla base di ogni rapporto lavorativo costruttivo. Tuttavia, in settori come quello delle cure assistenziali, l’importanza di un ascolto attivo e di una sviluppata attenzione al prossimo diventa di primaria necessità. Per questa ragione è necessario supportare lo staff che ogni giorno lavora in ambienti così complessi, attraverso corsi di formazione sulla relazione con degenti, collaboratori e famiglie, non per rimarcare ciò che si deve fare, ma per porre maggiore attenzione su come farlo e comprendere a fondo le esigenze di ciascuna figura tra gli imprevisti e la gestione delle attività quotidiane.
(da Interago Academy)