L’Italia, il Paese più vecchio d’Europa, sta vivendo – e sempre più lo farà – le conseguenze sociali ed economiche di una significativa rivoluzione demografica. Tra meno di trent’anni la popolazione del nostro paese sarà composta per un terzo da ultrasessantacinquenni, ben 20 milioni di persone. Di questi, 4 milioni saranno ultraottantacinquenni. L’aumento dell’aspettativa di vita dei cittadini italiani è la testimonianza del continuo miglioramento delle politiche sanitarie del nostro paese. Tuttavia, come è noto, il fenomeno dell’invecchiamento è inevitabilmente legato all’insorgenza di multiple malattie croniche che spesso esitano in disabilità cognitiva e fisica, in grado di compromettere significativamente la qualità di vita delle persone. I progressi in campo biomedico hanno progressivamente posticipato l’insorgenza di tali condizioni, relegandole agli ultimi anni della vita, segnando così un punto importante per il benessere e la salute del singolo individuo. Ciò che invece preoccupa è l’incremento in termini assoluti del carico di disabilità e cronicità atteso per la popolazione: tra quindici anni, nel 2030, circa 8 milioni di italiani saranno affetti da 3 o più malattie croniche e altrettanti 8 milioni saranno affetti da almeno una malattia cronica grave (fonte ISTAT). Ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie, depressione, ansia e demenza saranno le capofila di questa pandemia di multimorbilità… scarica il rapporto di Italia Longeva in pdf