Società della Salute di Grosseto, in quattro anni raddoppiati gli interventi

Sono oltre 16mila le persone che lo scorso anno si sono rivolte al Coeso Società della salute. Un numero che doppia gli accessi del 2011, attestati sulle 8540 persone e che supera la popolazione della maggior parte dei comuni consorziati.

Un dato da leggere come uno degli effetti della crisi in corso; questa non ha fatto aumentare molto la povertà assoluta – sotto la quale rimane una minima parte della popolazione, per cui sono previsti interventi specifici e “codificati” -, ma crescere in maniera esponenziale il numero delle persone che, improvvisamente, si trovano a precipitare in una situazione economica critica ed entrano nella fascia della povertà relativa. Per loro il servizio sociale professionale ha strutturato una serie di risposte che non si limitano al semplice contributo in denaro – che può rappresentare un aiuto solo momentaneo per la famiglia, ma non garantisce un’uscita dallo stato di bisogno sul lungo periodo – pensate per aiutare il nucleo familiare a riacquistare l’autonomia economica e sociale perduta.

Impresa non facile, perché il Coeso non ha sempre gli strumenti giuridici, né le risorse economiche per rispondere a queste richieste con un progetto che migliori diversi aspetti della vita degli individui: “Per rendere più efficace il proprio intervento – spiega l’assemblea dei soci in una nota – la Società della salute ha sviluppato la collaborazione con tutti i soggetti pubblici e del terzo settore”. Senza sprecare, quindi, neppure una delle risorse disponibili. “Il lavoro fatto in questi mesi – aggiunge il direttore Fabrizio Boldrinitestimonia come Coeso sia, sempre più spesso, soggetto capofila, che lavora sullo sviluppo di una rete e non solo sulla produzione di servizi”. “Mi auguro – aggiunge il direttore – che si possa presentare il prossimo bilancio non più come la conta delle difficoltà delle persone, ma come le risorse impiegate per il welfare generativo, quell’intervento che dà risposte ai bisogni, avviando percorsi di recupero dell’autonomia”.

Le oltre 16mila persone registrate nel 2014 si sono presentate spontaneamente agli sportelli del Coeso dislocati nei sei comuni dell’area grossetana – ovvero Grosseto, Castiglione della Pescaia, Civitella Paganico, Campagnatico, Roccastrada e Scansano – e hanno avuto accesso al sistema integrato di servizi e prestazioni sociali, sociosanitarie e socio assistenziali.

“Ci tengo a ringraziare – dice la presidente Sabrina Cavezzinitutti gli operatori del Coeso, in prima linea di fronte ai cittadini, perché con professionalità e competenza hanno permesso di dare risposte, con le stesse risorse economiche al doppio delle persone”. Sì, perché nel 2010, anno di istituzione della Società della salute grossetana, gli utenti erano poco più di 8mila. “Quest’anno – continua – sono state oltre 16mila e hanno avuto risposta con gli stessi 12 milioni di euro”. I fondi a disposizione del Coeso derivano per metà circa dai sei comuni consorziati, che versano una quota di 46 euro pro capite per i loro cittadini e per metà da fondi e finanziamenti che la SdS grossetana reperisce autonomamente”.

Tutto questo, come sottolinea Daniele Testi, direttore generale vice commissario della Asl9 di Grosseto, “… E’ stato possibile grazie all’integrazione. Per questo, anche nei mesi che ci separano dalla costruzione della Asl unica con Arezzo e Siena continuerò a rappresentare il commissario Desideri all’interno delle Società della salute del territorio: perché sono queste il vero luogo di integrazione sociale e sanitaria, dove si condividono percorsi e strumenti”.

Di fronte alla richieste, quindi, si sono messe in campo una serie di strategie per sfruttare al meglio le possibilità già presenti nel sistema e portare a buon fine l’intervento. Ecco, quindi, che sempre più forte è stata l’integrazione con il complesso dei servizi. I 16mila cittadini seguiti sono entrati nel sistema attraverso punti di accesso strutturati: il segretariato sociale (che a Grosseto ha una palazzina dedicata, in via Verdi, insieme allo sportello Infoimmigrati, mentre negli altri comuni coincide con il servizio sociale professionale; il Punto Insieme, punto unico di accesso per la non autosufficienza, che a Grosseto si trova in via Don Minzoni e negli altri comuni nelle strutture del presidio sanitario); altri ingressi sanitari (ovvero gli operatori di Coeso SdS sono chiamati dai colleghi della Asl a partecipare alle valutazioni); gli sportelli socio educativi dei comuni; gli accessi a bassa soglia (per le povertà estreme, ecc.) con il volontariato.

Se si eccettua il segretariato sociale, che è il luogo dove si compie il vero e proprio triage socio assistenziale (ed è previsto dalla legge 328/2000), tutti gli altri punti di accesso sono integrati con l’azienda sanitaria (Punto Insieme, Punto famiglia), o con gli uffici comunali (socio educativi) o con le associazioni di volontariato (bassa soglia). Tutto questo sottolinea il ruolo della Società della salute grossetana come infrastruttura del sistema, punto di collegamento e accesso tra percorsi ad hoc, calibrati per ogni specifico caso.

UN PO’ DI NUMERI

ANNO

2010

2011

2012

2013

2014

UTENTI

8651

8540

9643

10795

16383

Il numero delle persone che si sono rivolte ai servizi sociali nel 2014 supera il numero dei cittadini residenti in alcuni dei comuni consorziati. Oltre a essere segno della crisi, dimostra che sempre più spesso le persone riconosco al Coeso il ruolo di orientamento e perno di una rete di attività.

Entrando nel dettaglio degli utenti registrati, queste sono i tipi di servizio di cui hanno usufruito:

SERVIZI

UTENTI

NOTE

Segretariato sociale, orientamento e prestazioni socio assistenziali

3166

Di cui 320 minori con decreto del tribunale, 328 disabili, 73 assistiti dalla salute mentale, 28 dipendenti da sostanze

Di orientamento per cittadini residenti di origine straniera

1839

Attività sportelli infoimmigrati

Sociosanitari

2155

Anziani non autosufficienti e disabili gravi

Politiche sociali allargate

7295

Campi estivi, attività educative per minori a rischio, nidi d’infanzia, centri di pubblica lettura, soggiorni estivi per minori ed anziani, diploma on line, mediazioni linguistiche e culturali etc.

Povertà, marginalità e povertà estreme

1928

Disagio sociale

TOTALE

16383

 

 Il servizio di segretariato sociale, orientamento e prestazioni socio assistenziali è quello fornito dal servizio sociale professionale: vi rientrano le prestazioni di indirizzo verso altri servizi della rete e tutte le attività di sostegno alla persona, come la domiciliarità, ad esempio, o i servizi di aiuto alla genitorialità o supporto per minori.

L’orientamento per i cittadini di origine stranieri residenti sul territorio è uno degli elementi cardine dell’attività di rete svolta dal Coeso: lo sportello Infoimmigrati, infatti, da tempo si è affermato come uno dei servizi più utili per l’integrazione di persone che nell’area grossetana vivono e lavorano.

I servizi sociosanitari sono quelli ad alta integrazione tra il sociale e il sanitario e riguardano, soprattutto, gli anziani non autosufficienti o i disabili gravi. Rientrano in questa categoria i ricoveri in Rsa, le residente sanitaria assistenziali o in Rsd, le residenze per disabili.

Rientrano nelle politiche sociali allargate tutte le attività non strettamente sociosanitarie, ma che hanno importanza nello stato di salute delle persone: sono servizi di supporto alla famiglia – come i soggiorni estivi o gli asili nido – , ma anche i servizi di mediazione linguistica e culturale o la promozione di momenti di aggregazione sociale e scambio, attraverso le biblioteche, centri di lettura pubblici.

I servizi sono stati erogati per una spesa complessiva di oltre 12 milioni di euro e il bilancio – cifra che deriva dai fondi stanziati dai comuni (46 euro pro capite all’anno) e da risorse reperita in autonomia dal Coeso, partecipando a bandi europei e finanziamenti di altro genere – come negli altri anni, si è chiuso con il pareggio delle voci di entrate e di spesa: “un risultato ottenuto con impegno – commenta l’assemblea dei sociperché le richieste da fronteggiare e i servizi da erogare sono stati molti”.
(Società della Salute, Coeso, Grosseto)