La casa farmaceutica Pfizer, dopo anni di ingenti investimenti, abbandona la ricerca sull’Alzheimer. Fortunatamente rimangono in campo altre istituzioni e altre case farmaceutiche che perseguono l’obiettivo di sconfiggere una malattia ancora molto enigmatica e non del tutto chiara nei meccanismi, ma diffusissima e in aumento a ritmi esponenziali.
Secondo il rapporto mondiale sull’Alzheimer del 2016 ci sono 47 milioni di malati nel mondo, destinati a triplicare da qui al 2050. Un vero dramma sociale, se consideriamo il peso di questa malattia per le famiglie (e per i servizi sanitari, pur nella parzialità delle risposte) quantificabile, sempre secondo le statistiche, nel settanta per cento di malati che non escono più di casa e nell’isolamento “peggiorano” ulteriormente l’impatto della malattia.
Da più parti commenti autorevoli commentano la decisione della casa farmaceutica in due direzioni.
La prima è che il mondo della ricerca si sta orientando sempre più su risultati immediati, con investimenti a rischio per meno tempo, magari orientati su malattie a più ampia diffusione e meno sfuggenti alla comprensione. Un dato significativo è infatti che il valore globale della ricerca nel campo dei tumori è tredici volte superiore a quello delle demenze.
L’altra sta appunto in una malattia che sembra sfuggire a un identikit preciso, di cui si conoscono solo che è legata all’accumulo nel cervello di una proteina tossica, la beta-amiloide, senza poterne escludere anche altre cause. Oltre al fatto, ed è stato dimostrato, che pur non potendo ancora sconfiggerla la ricerca – farmacologica e sugli stili di vita – può fare molto, una volta individuata, per ritardarla significativamente.
Unanime, in tutto il mondo, la richiesta di un significativo impegno pubblico, oltre alla ricerca dell’industria privata, per dare ossigeno alle migliaia di progetti di studio che si attivano continuamente attorno ai segreti di questa malattia e permettere visioni (anche di investimento) di più lungo periodo. Sicuri che prima o poi si arriverà al miracolo di sconfiggerla, o quasi.