Non c’è pace per gli anziani. Il numero delle truffe ai loro danni aumenta ogni giorno, e non c’è limite alla criminale fantasia. L’ultima trovata di questi giorni è la “verifica di stabilità” post terremoto, che si aggiunge all’elenco dei finti avvocati, finti tecnici del gas o della luce, finti amici dei figli o dei nipoti. Tutto per approfittarsi tutto sommato di pochi spiccioli e di qualche gioiello il cui valore spesso è solo affettivo.
E proprio sull’emotività e l’affettività si gioca una grande partita. Dal momento che le statistiche ormai ci dicono che tanti, troppi anziani caduti in questi tranelli spesso nemmeno denunciano, macerandosi tra i sensi di colpa, la sensazione di non essere più all’altezza di affrontare le difficoltà della vita, la depressione post trauma psicologico.
Per combattere il fenomeno si è provato davvero tutto. Campagne informative delle forze dell’ordine persino nelle chiese, vademecum, centinaia di trasmissioni televisive negli orari più seguiti dagli anziani stessi, avvertimenti e allerte sui giornali e persino – da ieri – le parole comprensive e confortanti del Presidente della Repubblica Mattarella.
E’ sempre di ieri, invece la firma di un progetto di legge che davvero potrebbe funzionare da deterrente ai maliintenzionati. Prevede un inasprimento delle pene per qualsiasi truffa o furto compiuto ai danni di un maggiore di 65 anni, la non sospensione della pena per reati così odiosi e l’arresto immediato in caso di flagranza di reato.
Il progetto dovrà ancora essere discusso alla Camera dei Deputati e si sa che le cose sono ancora lunghe. Tanto più quando già nel 2013 un disegno di legge analogo era stato presentato e poi dimenticato. Speriamo, sulla spinta delle migliaia di truffe che coinvolgono gli anziani ogni giorno, che non vi siano ostacoli e si proceda in fretta.