Quattro cose che il virus ci insegna riguardo agli anziani

L’esperienza coronavirus è senz’altro nuova nella nostra storia e mai si era vista un’intera nazione paralizzata dalla paura e dall’altissimo numero di contagi e di decessi. Dal momento però che ogni esperienza insegna qualcosa, quella ancora in corso evidenzia almeno quattro punti di debolezza verso gli anziani che dovrebbero essere sviluppati e rafforzati, non per l’emergenza ma nella normale pratica quotidiana.
Per prima cosa il rafforzamento della medicina di prossimità a disposizione dell’anziano, non solo in termini di medici di base – che nella quasi totalità dei casi si sono dimostrati all’altezza del loro difficile compito emergenziale – ma nella prossimità di servizi sul territorio, di controllo attivo delle fragilità sanitarie e sociali, del potenziamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie e della telemedicina.
La seconda riguarda invece la rete dei piccoli servizi a disposizione dei territori. Uffici pubblici e postali, ma anche negozi di vicinato, servizi di trasporto e logistica, facilità di accesso a una “qualità della vita” pari a quella delle persone più giovani. Un problema che, soprattutto nelle aree dei piccoli paesi, delle province e delle periferie, ha creato con la chiusura totale enormi disagi alla residenza anziana.
Il terzo punto è essere pronti, in caso di bisogno, a piani straordinari di controllo medico e sociale che prevedano una priorità d’accesso alle persone anziane censite come più vulnerabili perché affette da patologie croniche e pregressi. E’ vero che in casi come il coronavirus era ed è difficile fare un tampone per tutti, ma a maggior ragione certe eventualità dovrebbero avere un’organizzazione più forte nei settori più delicati della società.
Ultima cosa, ma non meno importante, è prevedere una semplificazione delle procedure burocratiche. Il caso delle ricette con codice sms insegna che la vita di ogni anziano potrebbe essere davvero molto semplificata sia nelle pratiche che riguardano la gestione delle terapie sia in quelle che riguardano la quotidianità della vita. In banca, nelle pratiche pubbliche, nelle richieste di prestito o di sostegno e persino al supermercato, prevedere forme semplificate di accesso e gestione da parte della persona anziana non costa nulla e varrebbe davvero molto.