Controllare da remoto le condizioni di salute degli anziani, anche non autosufficienti, è questo l’obiettivo di un progetto sperimentale della Regione Toscana. Offrire cioè un servizio di assistenza ad alta innovazione tecnologica e non invasivo per la vita di quegli anziani che potranno in questo modo prolungare il più possibile il loro stile di vita domestico, circondati dai propri oggetti e ricordi.
La sperimentazione, il cui progetto di massima, è stato siglato anche con l’accordo delle principali sigle sindacali dei pensionati, parte dalla necessità di garantire, da qui ai prossimi anni, un’assistenza più efficace ed economicamente sostenibile a una popolazione anziana in continuo aumento e con maggiori bisogni – non sempre soddisfatti – di assistenza domiciliare e non. A questo proposito, sulla base di questa prima idea che sembra trovare interesse anche a livello nazionale, sarà costituita una speciale commissione che si incaricherà di stabilire modalità, protocolli e pratiche per l’erogazione di questa nuova forma di assistenza che dovrebbe, in sostanza, garantire anche più autonomia dei soggetti anziani, una maggiore qualità della vita e il mantenimento di buone capacità relazionali.
Al momento il progetto è già in grado di entrare in una fase di studio, dividendo la Toscana in tre macro aree, e lavorando su ognuna per una ricognizione su condizioni, tecnologie utilizzabili e iniziative realizzabili alla luce anche delle buone prassi esistenti in Italia e in Europa.
Per iniziare la Regione ha già deliberato, prima delle feste natalizie, un cospicuo finanziamento di 273 milioni, nell’ambito del sostegno alla non autosufficienza, l’assistenza in strutture residenziali assistenziali e centri diurni.