Studenti e anziani soli, abitare insieme fa bene a Firenze

Il Comune di Firenze rinnova per ulteriori tre anni la convenzione con Auser Abitare Solidale, che si occupa di promuovere modelli innovativi di abitare condiviso e collaborativo in risposta alla “fragilità alloggiativa”. Nella sostanza, le oltre settecento persone coinvolte fino ad oggi nel progetto, non solo risolvono il problema dell’alloggio per gli studenti universitari fuori sede, ma rendono più lieve i problemi di solitudine e delle piccole incombenze domestiche degli anziani soli. 

Il progetto dell’Auser è già attivo da undici anni e si occupa attualmente di 341 coabitazioni attivate, per lo più di proprietà degli stessi anziani. Ogni coabitazione, fondata su principi mutualistici, è seguita e supportata da una equipe multidisciplinare di dodici operatori professionali e circa trenta volontari. Con l’obiettivo di prevenire la solitudine, l’incombere della fragilità e la perdita dell’autosufficienza dell’anziano e, nello stesso tempo, di dare una concreta risposta al disagio abitativo.

Con il rinnovo della convenzione tra Comune e Auser ci saranno il rafforzamento della sperimentazione in atto, che attraverso la coabitazione intergenerazionale garantisce ai giovani studenti un affitto pari a zero in cambio di compagnia e qualche piccolo aiuto all’anziano solo ospitante. Un progetto che si allargherà anche all’utilizzo di spazi abitativi frutto di processi di rigenerazione urbana e che potrà accogliere, senza oneri economici per il Comune, anche particolari cohousing destinate a soggetti in carico ai servizi sociali. Così come, anziani che si trovano a vivere da soli in appartamenti spesso di grandi dimensioni, possono essere l’ideale per un abitare mutualistico con altri soggetti in grado di prendersi carico della loro solitudine e bisognosi di una stabilità abitativo, come persone che hanno perso il lavoro, donne vittime di violenza, stranieri e nuclei monogenitoriali e altri.