Anziani e eccesso di farmaci, le porte degli ospedali diventano girevoli

Lo chiamano effetto “porte girevoli”: si tratta del rientro in ospedale causato per gli anziani una volta su cinque da un eccesso di farmaci. La meta’ degli over 65 prende abitualmente oltre cinque farmaci, ma dopo un ricovero ospedaliero il carico di medicine aumenta ancora di piu’ e la maggioranza si ritrova con oltre sei tipi diversi da prenderne ogni giorno. Cosi’ nel giro di tre mesi dal primo ricovero un anziano su cinque torna in ospedale per troppi farmaci. Lo dimostrano i dati del registro Reposi (Registro Politerapie Simi) della Societa’ Italiana di Medicina Interna (Simi), istituto Mario Negri e Politecnico di Milano secondo sui sei pazienti su dieci sono esposti al rischio di interazioni e reazioni pericolose per la salute a causa di prescrizioni inappropriate ed eccessive. Alle dimissioni al 24% degli anziani viene prescritto un antidepressivo senza che vi siano segni di un distrubo dell’umore, al 63% un gastroprotettore indipendentemente dalle necessita’. Un utilizzo migliore delle prescrizioni ridurrebbe del 10-15% i ricoveri ospedalieri, affermano gli esperti della Simi, e del 30-40% i costi delle terapie degli over 65 che oggi sfiorano i 16 miliardi di euro. Il registro Reposi, avviato nel 2008, include finora 5.000 anziani che sono stati ricoverati in 95 centri internistici e geriatrici di tutta Italia. “I nostri dati confermano innanzitutto la grande prevalenza di malattie croniche, che riguardano il 38% degli over 65 e arrivano al 64% fra gli over 85”, spiega Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico del Policlinico di Milano. Purtroppo, aggiunge il medico, nel 60% dei casi sono esposti ad almeno un’interazione che in un caso su quattro puo’ rivelarsi clinicamente grave. “Alcuni farmaci ad esempio aggravano una delle malattie gia’ esistenti – aggiunge – e spesso la comparsa di complicazioni o nuovi sintomi viene interpretata come lo sviluppo di nuove malattie. E questo innesca nuove prescrizione di nuovi farmaci, in una cascata dagli effetti esponenzialmente negativi”. I dati dimostrano che il primo e piu’ importante obiettivo deve essere, al momento del ricovero e alla dimissione, un riesame critico del carico di farmaci per stabilire se e come “tagliare” quelli inutili o inappropriati.