Anziani e isolamento, occhio all’alimentazione e agli esercizi fisici

C’è la paura e l’ansia del virus per i molti anziani costretti a casa, soprattutto per quelli che, pur essendo autonomi, presentano alcune patologie croniche e il cui organismo non è al massimo delle difese immunitarie. Dover rinunciare alla passeggiata quotidiana e la tentazione di aprire il frigo o la dispensa più spesso finiscono col diventare cattive pratiche della propria routine di vita quotidiana che è consigliabile tentare di tenere sott’occhio per la salvaguardia della salute.
Anzitutto attenzione all’isolamento psicologico. Secondo i geriatri ansia e depressione contribuiscono ad abbassare le difese immunitarie e un prolungato periodo di inattività totale potrebbe fare emergere un declino cognitivo in molti anziani, soprattutto i più fragili e disorientati. Quindi meglio tenersi occupati, anche con le relazioni a distanza come telefonate e videochiamate, ma soprattutto dedicandosi ad attività quotidiane che richiedono attenzione e concentrazione. Altro buon consiglio è diversificare il più possibile le attività della giornata, senza trascorrerla a sedere su una poltrona a guardare in tv programmi che favoriscono ansie e preoccupazione.
Anche dal punto di vista fisico chi già aveva un dinamismo limitato rischia di compromettere con l’inattività la propria capacità di attività motoria. Imporsi durante il giorno, anche in casa, un po’ di ginnastica dolce, una passeggiata attorno alla stanza o, se possibile, salire e scendere più volte al giorno una rampa di scale, aiuta a mantenere l’elasticità e fa bene anche all’umore e al mantenimento della propria energia personale.
Per quanto riguarda l’alimentazione è bene calcolare, nel proprio apporto calorico giornaliero, la maggiore inattività dovuta alla restrizione tra le mura domestiche. Il rischio di prendere qualche chilo e di compromettere il proprio equilibrio salutare è sempre dietro l’angolo, così come il rischio di ritrovarsi sempre più spesso durante la giornata ad aprire il frigo per placare il senso di fame nervosa in modo incontrollato. Questo potrebbe portare anche a perdere la cognizione dei pasti principali e la conseguente perdita del senso degli orari della nutrizione quotidiana che, in senso inverso, potrebbe anche far rischiare una situazione di denutrizione. Dedicarsi alla cucina e alla preparazione di pasti più vari rispetto a una dieta monotona è anche una piacevole attività che impegna il maggior tempo libero e anche l’attenzione alla praticità del vivere quotidiano.
Infine attenzione alle cure. Se si seguono terapie è molto importante che gli stati d’animo e l’ansia del momento determinino una maggiore disattenzione e una svogliatezza rispetto alle routine di terapia che deve essere evitata. Nello stesso tempo, in un periodo in cui l’intera classe medica è sotto pressione, è bene evitare cambi di terapia e di abitudini di cure che potrebbero determinare uno stato di malessere o di disfunzione rispetto alla normalità.