Anziani e patente di guida, toglierla a volte è più pericoloso che lasciarla (con limitazioni)

Si fa sempre dell’ironia sugli anziani alla guida, spesso ignorando che sono quelli che secondo le statistiche provocano meno incidenti di tutti. Nessuno però aveva mai studiato finora gli effetti che ha sull’anziano la revoca della licenza di guida. Così ci ha pensato la Columbia University, sulla base di una statistica pubblicata agli inizi di questo 2016, dal Journal of the American Geriatrics Society.
La quale non usa mezzi termini: chi viene privato della patente di guida è come se venisse privato anche della propria autonomia, con grave perdita dell’autostima, pericolo di depressione e, in fondo, maggiori rischi di andare incontro prematuramente alla non autosufficienza.
Non stiamo parlando, ovviamente, di patenti ritirate quando i soggetti non sono più in grado di guidare e mettono a repentaglio la sicurezza propria e quella degli altri. Piuttosto di quelle patenti ritirate a causa di qualche standard sballato.
Il problema è molto sentito anche in Italia, dove le recenti disposizioni di legge, impongono controlli sempre più accurati e vicini nel tempo per ottenere il rinnovo nei soggetti anziani.
Dati che fanno riflettere, visti i pericoli dimostrati dalle statistiche, e che dovrebbero convincere i legislatori ad attenuare il più possibile la “condanna” del ritiro della patente.
Le soluzioni potrebbero essere molteplici. Da segnali visivi da apporre sull’autovettura (tipo quelli che identificano il neopatentato), all’introduzione di limiti di velocità e cilindrata delle autovetture, sino a quelli di permessi di circolazione che non consentono la guida in aree e viabilità dove è richiesta da parte del guidatore maggiore concentrazione e capacità di guida come autostrade e grandi arterie urbane. Regole alle quali potrebbero essere aggiunti anche divieti di guidare nelle ore di buio o quando le condizioni meteo rendono più complicato il pieno controllo dell’automezzo.
Soluzioni, insomma che allungherebbero la vita della patente e anche di chi la possiede, senza rischiare di accorciare quella degli altri, pedoni o automobilisti che siano.