Cresce il numero di anziani, ma calano i geriatri

Il numero degli anziani cresce, ma i medici specializzati nella loro cura sono in diminuzione. Il rischio è che nel prossimo futuro potrebbe esserci una carenza grave di personale medico specializzato nel gestire i problemi di salute multipli e complessi, tipici degli anziani che superano i 75 anni.
Recenti statistiche confermano infatti che a quell’età è raro che un anziano non sia in cura per più di una patologia, con più specializzazioni farmacologiche. Numeri che aumentano fino al 100% per gli anziani presi in carico nelle Residenze Sanitarie Assistenziali dedicate alla non autosufficienza.
L’allarme è generalizzato, a quanto afferma il Presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria Nicola Ferrara. Anche in altri paesi e soprattutto in America, le scuole di specializzazione non riescono a coprire il fabbisogno di questi professionisti, tanto che in alcuni Stati si è passati da un medico ogni 3.000 anziani a uno ogni 7000.
Però la carenza è oggettiva anche in Italia. I 120-130 geriatri che si formano ogni anno non bastano a coprire l’assistenza sul territorio, in ospedale, nelle strutture di lungodegenza e nelle residenze assistenziali. “Non e’ dunque solo un semplice problema demografico legato alla popolazione che invecchia – precisa lo specialista dell’Università di Napoli – ma anche un problema di tipo assistenziale, legato al numero di strutture, ospedaliere e non, che necessitano della figura del geriatra”.
Un problema destinato a peggiorare. Attualmente la specializzazione in geriatria (scelta soprattutto dalle donne, fino all’80% degli specializzandi) non è tra le più ambite dai neolaureati, continua Ferrara. Questi spesso seguono la logica della superspecializzazione e sono orientati verso carriere più remunerative: un geriatra guadagna 10 volte meno di altre specialità mediche. “Bisogna recuperare un modo umanistico di fare il medico – conclude Ferrara – non orientato solo alla carriera, ma piuttosto al curare e al prendersi cura del paziente”, specie di quello anziano, che e’ più fragile e complesso.