Assistenza domiciliare e badanti, tra pochi anni non basteranno più

Fra pochi anni il sistema delle assistenti familiari (badanti) e dell’assistenza domiciliare non bastera’ piu’: c’e’ bisogno di “vera innovazione sociale e tecnologica” per rispondere al problema dell’invecchiamento della popolazione. In questo percorso il ruolo delle oltre sei mila cooperative sociali, imprese sociali e consorzi di Federsolidarieta’ e’ gia’ ora cruciale. All’assemblea di Federsolidarieta’ – Confcooperative vengono presenti gli scenari demografici del paese (Atlante Italia 2020) e il presidente Giuseppe Guerini, di fronte a 7 milioni e mezzo di ultra 75enni enumera le proposte per non arrivare impreparati.I dati. Secondo l’Atlante “Italia 2020” presentato all’assemblea la natalita’ negli anni della crisi si e’ ulteriormente abbassata e se non fosse per la spinta demografica che arriva dagli immigrati sarebbe “sotto zero”. “Nel 2020 – dice Guerini – in Italia gli anziani ultra 75enni saranno 7,5 milioni (+1.3 milioni di persone, + 21%): non riceveranno cure e servizi adeguati se non lavoriamo subito per rendere piu’ forti le risposte che gia’ stiamo dando. Bisogna agire subito senza rinviare le azioni necessarie”. Il punto messo in rilievo e’ che la soluzione individualistica non regge piu’ ed e’ necessario sviluppare un sistema di rete: “Da troppo tempo in Italia si e’ usato il trasferimento monetario come compensazione o elemento risarcitorio di una sofferenza, ma anche come modalita’ di collusione tra l’alibi della funzione pubblica che affida un po’ di soldi alla famiglia, e la tendenza tutta italiana di risolvere in forma individualista i problemi. Insomma – semplifica – un po’ come se si dicesse: tu dammi il denaro visto che ho un familiare non autosufficiente poi ci pensiamo noi da soli, e cosi’ si e’ sviluppato il fenomeno delle assistenti familiari. Un approccio piu’ sociale e responsabile invece deve promuovere uno stretto legame tra il denaro assegnato, i bisogni effettivi, la prestazione di servizio”. Lo strumento del voucher universale – dice il presidente di Federsolidarieta’ – “potrebbe dimostrarsi uno strumento utile, ma va meglio strutturato e combinato con un’adeguata politica fiscale di detrazioni e deduzioni che premino le famiglie che investono in servizi di cura per bambini e anziani non autosufficienti. In particolare, puo’ essere uno strumento utile per le azioni di Welfare aziendale e per rendere effettive azioni di conciliazione”. Ecco allora che bisogna far emergere i coni d’ombra del badantato e puntare su un sistema nuovo, nel quale la cooperazione e’ uno strumento utile: “Sono necessarie – dice ancora Guerini . azioni di mediazione, formazione e servizi di collocamento che favoriscano un diverso approccio al lavoro delle assistenti familiari. E’ possibile svolgere queste attivita’ dentro un corretto inquadramento previdenziale, sostegni formativi e organizzativi utili sia alla famiglia sia all’assistente familiare”. Nel settore dunque “c’e’ bisogno di interventi normativi e azioni mirate per favorire l’emersione del lavoro nero o grigio oggi largamente maggioritario”. Per Guerini “abbiamo delle proposte sulle quali confrontarci, perche’ non bastera’ nell’Italia del 2020 solo il badantato e l’assistenza domiciliare”. “Il sistema di 6.050 cooperative sociali, imprese sociali e consorzi di Federsolidarieta’ – afferma – ha avviato progetti ed azioni di vera innovazione sociale e tecnologica (anche attraverso la domotica sui cui il sistema di cooperative sociali, imprese sociali e consorzi di Federsolidarieta’ sta gia’ avviando progetti importanti anche in partnership con il mondo profit), puntando su progetti di sviluppo di comunita’ che facciano emergere il capitale sociale dei nostri territori”.